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A.B. 9 marzo 2016
Da Italia Unica, «no ad una sola Asl in Sardegna»
«Meglio invece tre Asl, due Aziende miste e la centralizzazione dei servizi». «Solo così potremo garantire efficienza, risparmio e presenza sul territorio», dichiara il coordinatore regionale Tore Piana


CAGLIARI - No ad una sola Asl per tutta la Sardegna. Italia Unica giudica irricevibile l'ipotesi di riforma del sistema sanitario sardo in discussione in Consiglio Regionale. «La Asl unica per tutta l’Isola è un errore clamoroso di gestione della sanità nei territori», commenta il coordinatore regionale di Italia Unica Tore Piana.

«La scelta del presidente Pigliaru costituisce un grave errore. Se sarà davvero così, è facile prevedere un impoverimento dei servizi, delle competenze e delle professionalità delle realtà territoriali a favore di un cagliaricentrismo non sopportabile», prosegue Piana, che ricorda quanto sta accadendo nelle Marche. «In quella regione, hanno capito che il progetto di una sola azienda sanitaria è fallimentare. La domanda che allora faccio è: perché in Sardegna si sta spingendo verso un’unica Asl? La sanità nella nostra Isola assorbe 3miliardi e 200milioni di euro, tutti a carico del bilancio regionale, non dimentichiamolo».

Secondo Tore Piana bisogna tornare indietro e va rivista l’impostazione di partenza. «Invito i sindaci della nostra Isola a farsi portavoce delle istanze dei loro territori. Certo, otto Asl e due aziende miste sono troppe», afferma il coordinatore regionale di Italia Unica. Ma una sola Asl è decisamente poco. «L’Azienda sanitaria unitaria non esiste da nessuna altra parte. La nostra proposta è invece quella di puntare su tre Asl: una al nord, una al centro ed un’altra al sud, oltre alle due aziende ospedaliero-universitarie. Solo così potremo ridurre realmente i costi rispettando comuni e territori. Inoltre, riteniamo importante slegare la nomina dei direttori generali dal centralismo politico regionale affidandola all’assemblea dei sindaci del territorio di competenza delle Asl», continua Tore Piana, che conclude rivolgendo alcune domande alla Giunta Regionale: «Con la Asl unica non si corre il rischio di avvantaggiare le cliniche private? Come verranno spostati i posti letto oggi distribuiti sul territorio? E perché invece non pensare alla centralizzazione dei servizi, creando, per esempio, il centro unico degli appalti o il centro unico di elaborazione delle buste paga?».

Nella foto: il coordinatore regionale Tore Piana


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