Nessun passo indietro per il segretario del Partito democratico nonostante le durissime accuse rivoltegli dai senatori sardi del Partito democratico
QUARTU - «Oggi sui giornali c'è traccia delle difficoltà del nostro dialogo interno: ho visto i suggerimenti "garbati" che mi danno Silvio Lai [
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Dire.
«Non voglio nascondermi dietro un dito, è un dibattito vivo e acceso, che contiene dal mio punto di vista un'idea di partito diversa e un modo diverso con cui ciascuno deve vivere la propria vita all'interno del partito stesso - sottolinea poi nel suo intervento il segretario -. Direi anche un modo diverso di selezionare la classe dirigente e farla crescere - continua - e di rapportarsi con le tante responsabilità che un partito di governo si trova a dover affrontare. Vedremo gli esiti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi: io sono tranquillo, il partito è vivo e continua a fare il suo lavoro».
Poi il messaggio diretto al Pd di Quartu, ma in realtà indirizzato a tutto il partito: «Non conosco bene le geografie quartesi e non so se oggi ci siamo tutti. Ma è ora di finirla con la cattiva abitudine che se organizza tizio, caio non si presenta, e viceversa: questa è la morte del partito, oggi qui c'è soltanto da discutere e arricchire il dibattito. Questo è l'unico modo in cui credo debba vivere un partito. Se non siamo capaci di superare questo, vuol dire che siamo degli incoscienti e dei cristalli di sale: questo è il passo avanti che suggerisco di fare al Partito democratico» conclude Soru come riportato dalla
Dire.