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Mariangela Pala 16 maggio 2016
Serbatoi sbloccati: Raffineria Porto Torres riprende l’attività
Sbloccati i serbatoi delle Raffinerie di Porto Torres. La decisione di bloccare l’attività dell´azienda che opera nella zona industriale di Porto Torres da parte delle Agenzie delle Dogane per il Tribunale amministrativo regionale "appare oggettivamente sproporzionata"


PORTO TORRES - Sbloccati i serbatoi delle Raffinerie di Porto Torres. La decisione di bloccare l’attività dell'azienda che opera nella zona industriale di Porto Torres da parte delle Agenzie delle Dogane per il Tribunale amministrativo regionale «appare oggettivamente sproporzionata rispetto alla pretesa fiscale dell’Agenzia e questo anche alla luce del principio di cui alla legge 27 luglio 2000, n. 212, secondo cui “le verifiche si svolgono con modalità tali da arrecare la minore turbativa possibile allo svolgimento delle attività stesse nonché alle relazioni commerciali o professionali del contribuente”».

E per i giudici, emerge con chiarezza «che il blocco integrale dell’attività dello stabilimento comporta inevitabili e gravi ricadute sull’attività produttiva e sui rapporti di lavori con gli addetti alla relativa attività». Il Tar ha infatti accolto l’istanza cautelare presentata dai legali della ex Pb Oil e ha sospeso l’efficacia del provvedimento che era stato adottato dall’Agenzia delle Dogane di Sassari. Quest’ultima In seguito a visita ispettiva presso la società che opera nella zona industriale decideva la sigillatura dei serbatori con uno specifico provvedimento che vietava l’estrazione «di ogni materia o rifiuto nelle more degli accertamenti fiscali». Una disposizione che bloccava la produzione e mandava a casa 5 operai.

Il Tar ha precisato «che il provvedimento di “blocco” dell’attività svolta non sembra trovare fondamento sulla vigente normativa tributaria, posto che la sola rilevata presenza di idrocarburi nei residui della lavorazione non consente di ascrivere automaticamente la finalità di quest’ultima alla produzione di combustibili, la quale sembra, invece, trovare smentita nei formulari da cui risulta il successivo conferimento dei prodotti della lavorazione ad apposito impianto di smaltimento esterno». I legali della Raffineria intendono chiedere un resoconto dei danni subiti dall’azienda, oltre alla piena disponibilità dei serbatoi sigillati con la possibilità di riprendere immediatamente l’attività e chiedere il rientro immediato al lavoro degli operai. Intanto la prossima udienza pubblica è già fissata per il 26 ottobre quando il Tar entrerà nel merito della vicenda con la trattazione degli atti.
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