Mariangela Pala
28 maggio 2016
«Porto Torres allo sbando, periferie e centro nel degrado»
Erbacce che coprono marciapiedi, giardini e strade sia nel centro storico sia negli altri quartieri nel completo degrado. Denuncia dell’associazione politica culturale del Movimento che chiede al Comune di invertire la rotta
PORTO TORRES - Erbacce che coprono marciapiedi, giardini e strade sia nel centro storico sia negli altri quartieri nel completo degrado. L’associazione politica culturale del Movimento chiede al Comune di invertire la rotta. «Più che ad un cambiamento stiamo assistendo ad un salto all'indietro di 50 anni, questa amministrazione doveva cambiare volto alla nostra città, invece – afferma il Movimento - dimostra di essere un bradipo che procede lentamente, ma nella direzione opposta a quella dello sviluppo, della crescita economica e culturale, dell’attenzione verso la cura del territorio e delle sue periferie».
E in verità in città, secondo l’associazione politica, sono tanti i siti in completo stato di abbandono, privi della cura che meriterebbero e per i quali occorre un intervento effettivo. «Non basta certamente un “maggio per i monumenti” per illudersi di ben accogliere il turismo – sottolinea la presidente Sandra Fancello - la città nasconde in ogni angolo situazioni di degrado di vario genere». A distanza di un anno dalla vittoria elettorale «l'umore dei portotorresi e le notizie che circolano sulla stampa fanno ben capire quale sia lo status quo della nostra città» aggiunge la presidente Fancello. L’elenco è lungo: dalle piazze ai giardini pubblici «abbandonati alle loro sorti» e poi quartieri come Villaggio Satellite e Villaggio Verde «lasciati nel completo degrado».
«L'incapacità e l'arroganza di questa amministrazione è tutta a discapito dei cittadini che ne pagano le conseguenze» sottolinea il Movimento, convinto che lo sviluppo turistico culturale sia il motore trainante della città. «In un contesto culturalmente sano e prolifico, forse, - evidenzia l’associazione - fenomeni di vandalismo e disaffezione verso i beni della comunità non si verificherebbero così frequentemente». La cultura per il Movimento rappresenta il patrimonio più grande, e insieme all’ economia sono un binomio vincente, «che ci fa conoscere chi siamo stati, chi siamo e chi vorremmo essere conclude il Movimento- sta a noi accettare la sfida e cambiare passo, ma per fare questo bisogna prima aprirsi al confronto». Un invito all’amministrazione comunale di farsi carico di questo compito, «dando per prima il buon esempio e non lasciando la città allo sbando».
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