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A.B. 28 maggio 2016
«Ora puntiamo su metano, poi le rinnovabili»
Ieri, durante un incontro sull´energia promosso a Cagliari dal presidente del Centro per un Futuro Sostenibile Francesco Rutelli, il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru ha delineato la road map dell´Isola


CAGLIARI - La Sardegna come Pellworm, la piccola isola tedesca diventata completamente autosufficiente dal punto di vista energetico grazie all'utilizzo di rinnovabili? Per il presidente della Regione Francesco Pigliaru si può, o almeno è il percorso su cui puntare, affrancandosi dai fossili e successivamente anche dal metano. Lo ha spiegato il governatore, ieri (venerdì), durante il suo intervento nella sala congressi della Fondazione di Sardegna, a Cagliari, che ha ospitato un dibattito sull'energia promosso dal presidente del Centro per un Futuro Sostenibile Francesco Rutelli. «La Sardegna si è illusa di poter avere il suo fabbisogno energetico dal carbone e sappiamo bene come è andata - ha spiegato Pigliaru - il piano ora è di uscire gradualmente dalle fossili, per approdare al metano, visto che siamo l'unica regione in Italia senza. Ma anche questo è un passaggio: la tappa finale sono le energie rinnovabili, ma serve coerenza».

Durante il suo intervento, il governatore è stato interrotto da una breve contestazione dell'ambientalista Angelo Cremone, che ha attaccato Pigliaru sostenendo di non voler abbandonare in realtà la produzione energetica di carbone. «Siamo all'interno di una transizione, che ha purtroppo anche contraddizioni, ma il Piano energetico che abbiano approvato va in una direzione precisa. È chiaro che non si possono chiudere da un giorno all'altro le centrali di carbone», la risposta del governatore raccolta dall'agenzia di stampa Dire. Per quanto riguarda il metano, Pigliaru ha assicurato che nel Patto con il Governo italiano che verrà firmato a breve, ci sarà scritto che il gas arriverà in Sardegna nel modo più leggero. «È importante mantenere flessibilità, che vuol dire gas naturale liquido con depositi costieri, con condizioni di supporto chiare e senza monopoli. Ma ripeto - ha ribadito - siamo dentro una transizione chiara e precisa che riduce il ruolo del carbone senza impattare violentemente sull'economia, con in prospettiva la produzione di rinnovabili».

L'idea “affascinante” per il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, è seguire l'esempio di Pellworm, l'isola tedesca al centro di un progetto finaziato dall'Unione Europea alimentata esclusivamente con le rinnovabili: «Dobbiamo andare in quella direzione, e già in Sardegna ci sono undici distretti energetici in cui l'autosufficienza è potenzialmente possibile, nel senso che esiste una produzione di energia rinnovabile che è uguale o superiore alla domanda di consumo del territorio. Per fare questo, però, c'è bisogno di competenze e di materiale umano che deve venire dalle nostre università: la Sardegna è un luogo potenziale di strepitosa sperimentazione sulla frontiera del tecnologia e produzione energetica attraverso le rinnovabili».

Nella foto: un momento dell'intervento del presidente regionale Francesco Pigliaru
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