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M.P. 9 giugno 2016
Carlo Di Giusto è nuovo coach del Gsd Porto Torres
L’accordo è stato raggiunto così per la prossima stagione sportiva l’attuale Ct della Nazionale di basket in carrozzina, coach Di Giusto, prenderà la guida della squadra


PORTO TORRES - Dopo una vita alla guida del Santa Lucia Roma, Carlo Di Giusto porta al Gsd la sua enorme esperienza. L’accordo è stato raggiunto così per la prossima stagione sportiva l’attuale Ct della Nazionale di basket in carrozzina, coach Di Giusto, prenderà la guida della squadra. L’arrivo del nuovo coach non prevede, al momento, un contestuale “saluto” a coach Sara Cappellini. La società turritana sta, infatti, lavorando affinché l’allenatrice resti parte integrante dello staff tecnico biancoblù, dopo gli ottimi risultati ottenuti nello scorso campionato.

La Carriera. Coach Carlo Di Giusto non ha certo bisogno di presentazioni. 61 anni compiuti proprio ieri, ex cestista ed atleta paralimpico (medaglia di bronzo ai VII Giochi Paralimpici estivi del 1984 a Stoke Mandeville, nel Regno Unito, nel lancio del disco), ha allenato per una vita il Santa Lucia Roma, con cui ha vinto ventuno scudetti, dodici Coppe Italia, cinque Supercoppe, tre Coppe dei Campioni e tre Vergauwen Cup. Ha guidato, inoltre, la Nazionale dal giugno 2002 al settembre 2007 (medaglia d’oro agli Europei del 2003 e del 2005, sesto posto alle Paralimpiadi di Atene, ottavo ai Campionati del Mondo del 2006 ad Amsterdam), per poi riassumerne la direzione tecnica proprio quest’anno. L’anno scorso, invece, ha condotto la Nazionale femminile verso la prima storica vittoria in un Europeo.

L'approdo nel Gsd. L’approdo di Di Giusto a Porto Torres è “figlio” di una circostanza triste per il basket in carrozzina. E’ della scorsa settimana, infatti, la notizia secondo la quale il Santa Lucia Roma non si iscriverà al prossimo campionato, che perde quindi la società più titolata ed importante d’Italia. Staff tecnico e giocatori sono stati svincolati e si è resa possibile l’operazione: “Carlo Di Giusto è sempre stato, per me, un esempio da seguire – dichiara il presidente del Gsd, Bruno Falchi – Credo che ogni atleta desideri essere allenato da lui. Avevo quasi deciso di smettere quest’anno, ma ora credo che rimanderò la decisione. Ritengo sia un avvenimento storico: il più grande allenatore d’Europa sarà alla guida della nostra squadra. E’ un enorme motivo di orgoglio per tutti noi. Vogliamo crescere sotto tutti i punti di vista e Carlo rappresenta una crescita non soltanto sotto il profilo tecnico. Ora ci resta da concludere il rinnovo di Sara Cappellini. Il mio desiderio è di vederli insieme su quella panchina, perché solo così avremmo il meglio del meglio».

L'incontro con il Gsd. E così, le strade di un personaggio così importante per il basket in carrozzina e del Gsd Porto Torres, si sono incontrate: «Il presidente Bruno Falchi e la società del Gsd Porto Torres da tanti anni mi dimostrano la loro stima – dice coach Carlo Di Giusto – Abbiamo sempre mantenuto buoni rapporti personali, naturalmente da avversari, ma c’era stima reciproca. Ho fatto più volte i complimenti a Falchi per il suo lavoro al Gsd. Nel momento in cui è venuto a mancare il Santa Lucia, ho riflettuto sul da farsi. Avevo pensato di prendermi un attimo di pausa, d’altro canto quest’anno sarò molto impegnato con la Nazionale maschile, la femminile e l’Under-22. Ho pensato anche di poter ricreare qualcosa nel Lazio, magari una Serie B, perché non andasse perduto tutto il lavoro di tanti anni. Allo stesso tempo, però, ad un allenatore, così come ai giocatori, non basta guardare partite di un certo livello, per cui quando Falchi mi ha chiamato e mi ha dato i primi segnali, ho valutato e abbiamo ragionato insieme. Al di là del fatto che, per questioni di lavoro, non potrò trasferirmi in pianta stabile, la prima cosa che ho detto a Bruno è stata che a me non piace fare le scarpe a nessuno. Apprezzo il lavoro svolto da Sara Cappellini e ritengo che sia un punto importante e fondamentale di questa società, per cui auspico una collaborazione».

L'avventura a Porto Torres. Porto Torres sarà per coach Di Giusto un’esperienza nuova all’interno di una carriera ricchissima: “E’ una situazione totalmente diversa rispetto a quella vissuta fino ad ora – dice l’allenatore – Ho collaborato e preso parte ad alcune manifestazioni con la maglia dell’Anmic Sassari agli albori, con Angelo Vitiello, quando ancora non si poteva immaginare che poi quella società avrebbe vinto tanto e, anni dopo, addirittura la Sardegna avrebbe avuto tre squadre in serie A (Porto Torres, Sassari e Quartu Sant’Elena), cosa peraltro singolare. Sono curioso di vedere realtà diverse, modi di gestire diversi, in una società che ha delle difficoltà oggettive, non solo economiche, ma anche in materia di risorse umane, di reclutamento atleti. E sono contento di questa nuova esperienza al Gsd Porto Torres, società ambiziosa con cui spero di potermi togliere qualche soddisfazione”.


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