ALGHERO - Crollano i passeggeri sul territorio della Riviera del corallo; chiude con molta probabilità dal 1° novembre la base del colosso low cost irlandese da Alghero; dimezzati i fatturati per molte categorie turistiche nel territorio. Un disastro dovuto anche all'immobilismo acclarato della Regione, con l'assessore ai Trasporti che riesce dove altri non erano riusciti (la mente corre all'allora delegata Lorettu [LEGGI]): dismettere la presenza Ryanair sul territorio sardo, per motivi ai più sconosciuti. Il tutto senza valide alternative programmate nei modi e tempi che il comparto si sarebbe atteso. Tutte azioni che stanno generando furiosi attacchi politici, richieste di dimissioni e sfiducia.

Una posizione non unanimemente sostenuta dal Partito democratico a livello regionale, ma nonostante le differenti convinzioni a prevalere è la linea dettata da Massimo Deiana. Convinzioni totalmente condivise, invece, dal circolo locale del Partito democratico, che in una nota a firma del segretario cittadino Mario Salis si scaglia contro «le bugie e le fantasiose invenzioni che puntualmente rilanciano ogni qualvolta si parla di questo argomento» che «servono solo a mascherare le evidenti responsabilità che loro stessi hanno, sia per quanto riguarda la gestione dell’aeroporto, sia per quel che concerne la questione low cost». Insomma, trattasi di schermaglie politiche tra centrodestra e Pd.

Le repliche non tardano ad arrivare: «E’ opprimente e fa male al cuore sentire rappresentanti del nostro territorio che cercano di giustificare scelte politiche ingiustificabili che nuocciono a tutta la collettività» dice il presidente di Azione Alghero, Marco Di Gangi. «Dopo aver finito tutti gli specchi sui quali fin’ora si è arrampicato per cercare di allontanare da se qualsiasi tipo di responsabilità, finalmente, il Pd locale butta giù la maschera ed esplicita la propria posizione circa la politica regionale in materia di trasporti» attacca. Stesso tenore per la presidente del Circolo Popolare Europeo, Pasqualina Bardino: «bene avrebbe fatto l’estensore del comunicato ad informarsi, magari anche succintamente, e non lanciarsi per partito preso verso epocali figuracce» attacca.

«Così avrebbe scoperto che il sostegno al low cost non è vietato dall’Europa, ma solo regolamentato dalla Comunicazione 2014/c dell'aprile del 2014. E che tale disciplina è integrata dal Decreto Destinazione Italia e dalle Direttive del Ministero dei Trasporti. E avrebbe anche capito che la procedura di infrazione, che anche a detta di Deiana e Pigliaru avrà esito positivo per Sogeaal, non influisce sulla disciplina del low cost, in quanto comunque vada la Sardegna continuerà a rimanere in Europa e continuerà ad essere soggetta alle sue regole» sottolinea la Bardino.