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Mariangela Pala 23 giugno 2016
Porto Torres, disinfestazione campo rom: in fuga le ultime famiglie
Fuga dal campo rom, la situazione di degrado insostenibile costringe le famiglie residenti a scappare alla ricerca di aree vivibili


PORTO TORRES - Fuga dal campo rom, la situazione di degrado insostenibile costringe le famiglie residenti a scappare alla ricerca di aree vivibili. In località Ponte Pizzinnu, sono rimaste ormai circa 25 persone, cinque nuclei familiari che vivono in mezzo ai rottami, all’immondizia e ai topi. Un’altra famiglia si prepara a lasciare il campo, non è più possibile sopportare le condizioni precarie con rifiuti di ogni genere e il proliferare di topi enormi che si insediano all’interno delle baracche di legno e divorano le poche riserve di alimenti custoditi nelle dispense.

Qui dentro si conoscono tutti e in mezzo alle lamiere e alle tane dei topi ognuno cerca di trascorrere le giornate come può. Trovare un lavoro per un rom, infatti, non è un’impresa semplice, soprattutto in una realtà dove la crisi colpisce tutti, in particolare i più deboli. L’amministrazione comunale ha stanziato 70mila euro per la bonifica dell’area e nei prossimi giorni anche il campo rom sarà oggetto delle attività di disinfestazione a completamento del piano già avviato in città. Sarà riunito la prossima settimana il Comitato di Gestione che dovrà affrontare questo argomento principalmente per studiare la logistica dell'intervento.

«La riunione operativa ci permetterà di concordare assieme ai componenti della commissione e alla delegazione degli abitanti del campo i tempi e le modalità di effettuazione della disinfestazione», afferma il vicesindaco Sebastiano Sassu. «In questo modo – conclude – terremo fede agli accordi assunti con la comunità Rom, risolvendo un problema che riguarda diverse famiglie con bambini che abitano nel campo». Queste realtà in altri contesti sono stati superati per chè le presenze rom sono concentrate e separate dal resto della società. In questi luoghi, finiti di sovente al centro di rituali allarmi per la sicurezza urbana, sono stati attivati una serie consistente e costosa di progetti sociali orientati a garantire il rispetto di diritti fondamentali (salute, istruzione, abitazione) e a favorire l'inserimento sociale (attraverso l'orientamento al lavoro, la responsabilizzazione, etc.).

Se il dibattito pubblico si è concentrato sull’ammontare di risorse economiche investite e sulla loro efficacia in termini di miglioramento delle condizioni sociali e di vita, gli intellettuali rom e gli accademici hanno sottolineato come il lavoro sociale abbia nel tempo favorito una certa dipendenza nonché inibito processi di emancipazione da tali contesti. L’augurio è che è che si possa iniziare un percorso che ponga fine ad una concezione abitativa degradante e ghettizzante, in favore del sistema del superamento dei campi.
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