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A.B. 27 giugno 2016
A Nola i dieci anni della Rete delle Macchine a spalla
Rinnovato il progetto di interscambio culturale tra le città che la compongono: Nola, Sassari, Viterbo, Palmi e Gubbio per le loro feste secolari (Festa dei Gigli, Faradda dei Candelieri, Macchina di Santa Rosa e Varia)


SASSARI - Un protocollo d'intesa per realizzare un progetto di interscambio culturale tra le città delle Macchine a spalla, per studiare e promuovere le feste e i contenuti urbani e territoriali a cui sono legate. È il documento che, ieri (domenica), è stato presentato a Nola, a dieci anni di distanza dal protocollo che venne siglato nella città campana nel 2006 e che contiene le “promesse” che le città di Nola, Sassari, Viterbo, Palmi e Gubbio per le loro feste secolari (Festa dei Gigli, Faradda dei Candelieri, Macchina di Santa Rosa e Varia) hanno voluto rinnovare, anche in virtù del prestigioso riconoscimento Unesco ottenuto a Baku nel dicembre 2013.Il protocollo è stato condiviso anche dalla città di Gubbio (festa dei Ceri), parte integrante della Rete ma in attesa ancora dell'ambizioso riconoscimento. È stata rinnovata così la dichiarazione d'intenti che nel 2006 ha dato avvio a un lungo processo intrapreso da comunità ed istituzioni per la valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dalle cinque feste. Un documento che rappresenta la conferma dell'impegno alla cooperazione nell'ambito della Rete delle città delle grandi Macchine a spalla italiane, considerata dall'Unesco “modello e fonte di ispirazione”. La delegazione sassarese era guidata dal sindaco di Sassari Nicola Sanna, dalla assessore comunale alle Politiche culturali Raffaella Sau, dai rappresentanti dell'Intergremio composto dal presidente Salvatore Spada (del Gremio dei Sarti), da Gavino Sale (Gremio dei Massai), da Raimondo Rizzu (Gremio dei Muratori) eMarco Dettori (Gremio dei Macellai).

Proprio ieri, a Nola si è svolta l'annuale festa dei Gigli, che troverebbe le sue origine in un episodio che risale al 410 d.C., quando i nolani, ostaggio dei barbari, furono liberati grazie all'intervento del vescovo Paolino. Otto grandi torri, che rappresentano le corporazioni e mestieri (ortolano, salumiere, bettoliere, panettiere, beccaio, calzolaio, fabbro e sarto), sfilano per le strade della città in processione, seguendo un ordine ben preciso. A suggellare l'anniversario della Rete, uno dei Gigli è stato addobbato riportando il simbolo di ciascuna delle feste. Per Sassari, è stato scelto un candeliere stilizzato. Nella serata di sabato, sono stati assegnati il giglio d'oro e d'argento. Un premio introdotto nel 2010 dall'Amministrazione Comunale di Nola, a seguito dell'amicizia stretta con Sassari nella rete e che ricorda i premi che ogni anno vengono consegnati nella piazza di Palazzo Ducale: il candeliere d'oro, d'argento e di bronzo istituiti ormai da più di cinquant'anni nel capoluogo turritano.

A Nola, era presente la responsabile del comitato scientifico e di coordinamento della rete Patrizia Nardi, che ha seguito ogni passaggio del procedimento di riconoscimento della rete all'Unesco. Lei, a nome della Rete, ha proposto le modifiche alla legge sul sostegno al patrimonio culturale immateriale italiano riconosciuto dall'Unesco. Inoltre, erano presenti anche i parlamentari Alessandro Mazzoli (di Viterbo), Giovanna Sanna (di Sassari), Massimiliano Manfredi e Paolo Russo (di Nola). I quattro parlamentari, insieme all'onorevole Demetrio Battaglia, nei mesi scorsi hanno raggiunto l'obbiettivo di far approvare il disegno di legge di modifica della legge 77 del 2006, che già prevede provvidenze economiche per la tutela dei beni italiani inseriti nell’elenco dei beni materiali. Con la modifica, si stanziano le stesse risorse anche per i beni immateriali, inclusi nell’elenco Unesco. La proposta, che è ora alla esame del Senato, consente di allargare la platea potenziale di fruizione di misure economiche anche ai beni immateriali, rendendo possibile la realizzazione dei piani di salvaguardia richiesti dall'Unesco per il mantenimento del prestigioso brand.


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