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A.B. 1 luglio 2016
Visna Maedi: «nell´Alto Oristanese nessuna risposta»
«Disattesi gli impegni del tavolo di lavoro regionale – commenta Coldiretti Oristano - Siamo davanti ad un sistema sanitario incapace di dialogare e fornire soluzioni alle aziende zootecniche»


ORISTANO - Sono passati quasi due anni da quando Coldiretti Oristano ha segnalato alle istituzioni regionali la presenza, in varie aziende ovine dell’Alto Oristanese, di sintomatologie gravi riconducibili alla Visna Maedi (una lentivirosi degli ovini), situazione peraltro attestata da apposite diagnosi redatte dalla ASL Oristanese. Le ripetute richieste di azione da parte dell'associazione di categoria, con lettere ed incontri che hanno coinvolto l’Assessorato Regionale della Sanità e dell’Agricoltura, portarono alla costituzione, nel giugno 2015, di un tavolo tecnico di lavoro sulle lentivirosi degli ovini, determinato due mesi prima con delibera regionale degli Assessorati alla Sanità ed all'Agricoltura.

Il Tavolo, in una riunione tenutasi il 15 ottobre 2015, alla presenza degli stessi assessori, aveva quindi messo in dubbio le diagnosi realizzate fino a quel momento, evidenziando la necessità di procedere con ulteriori analisi per precisare l’origine delle gravi sintomatologie riscontrate sui capi ovini, alle quali far poi seguire le azioni di profilassi e di risanamento. «Purtroppo – sottolineano dalla Coldiretti Oristano - sono trascorsi ancora otto mesi senza alcuna risposta concreta per le aziende: ad oggi non ha avuto avvio nemmeno il percorso diagnostico utile a capire le reali cause della sofferenza nelle greggi. In sostanza, il sistema sanitario regionale, dopo ben otto mesi, non ha saputo fare altro che metter in discussione, solo verbalmente, le diagnosi fino ad ora prodotte, senza attivare nessun meccanismo efficace ed ufficiale atto a togliere dall’incertezza le aziende interessate». Per il direttore Coldiretti Oristano Giuseppe Casu, si tratta di «una situazione indecente ed inaccettabile». Ad oggi, gli allevatori non conoscono i motivi che determinano la sofferenza delle greggi e la conseguente perdita di reddito.

«Se non si tratta di visna maedi, si dica con chiarezza e subito, quali sono le reali patologie e quali le misure necessarie per ripristinare la normale gestione degli allevamenti. Purtroppo - commenta ancora il direttore provinciale - decisioni e comunicazioni incoerenti servono solo ad acuire l’emergenza delle imprese e a compromettere definitivamente il rapporto di fiducia tra aziende zootecniche e istituzioni pubbliche. La sensazione - sottolinea Casu- è di un sistema sanitario che nel suo complesso non riesce, o si rifiuta, di dialogare con le imprese e, ancora peggio, è incapace di fornire risposte e soluzioni. Per un anno si è attivata una sorta di melìna tesa a negare il problema e a spostare le prospettive di azione. Ora occorre dare seguito immediato alle decisioni assunte dal tavolo tecnico regionale, chiarire le cause delle manifestazioni sintomatiche, e avviare un percorso di risanamento, supportando le imprese maggiormente colpite anche in termini finanziari. In assenza di tali risposte – conclude il direttore di Coldiretti Oristano - alle imprese non resterà altra strada se non quella di proseguire nei percorsi legali già attivati».

Nella foto: Giuseppe Casu
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