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A.B. 13 luglio 2016
Università Cagliari: ricercatori in Africa
I ricercatori dell’Università degli Studi di Cagliari in Africa per contrastare la contaminazione di fluoro nelle acque: il programma europeo Horizon2020 finanzia con 3milioni di euro “Flowered”, un progetto internazionale che coinvolge tre paesi europei e quattro africani (con Cagliari capofila), per la gestione integrata delle risorse idriche in Etiopia, Kenia e Tanzania


CAGLIARI - Un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro: è quanto si propone di realizzare il gruppo di ricerca internazionale coordinato da Giorgio Ghiglieri, docente del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università degli Studi di Cagliari. Il team ha centrato un importante risultato: il progetto “Flowered” (de-FLuoridation technologies for improving quality Of WatEr and agro-animal products along the East african rift valley in the context of aDaptation to climate change) è stato infatti finanziato nell’ambito del Programma “H2020 Water-5c-2015”, il finanziamento sfiora i 3milioni di euro (più di 500mila destinati all’Università di Cagliari), e partirà ufficialmente mercoledì 20 luglio, in occasione del “kick off meeting” organizzato in città, nei locali del Dipartimento.

Sono tre i Paesi europei coinvolti e quattro quelli africani. Il gruppo di ricerca internazionale è composto da quattordici partner provenienti dal mondo accademico, da organizzazioni non governative e da piccole e medie imprese: con il coordinamento del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, lavorano il Nucleo Ricerca sulla Desertificazione dell’Università di Sassari, il Centro di GeoTecnologie dell’Università di Siena, il Departament de Cristallografia, Mineralogia i Dipòsits Minerals, Facultat de Geologia de l'Universitat de Barcelona, l’Institute of Biological Environmental and Rural Sciences (University of Aberystwyth, Ibers-Aa) del Regno Unito, il College of natural Sciences University of Addis Ababa (Etiopia), il Department of Chemistry and Biochemistry, School of Science, University of Eldoret (Kenya), il Nelson Mandela African Institution of Science and Technology (Tanzania), Oikos East Africa (Tanzania), Observatoire du Sahara et du Sahel (International, Intergovernmental Organization operating in Africa’s Sahara-Sahel Region), in Tunisia, le aziende italiane Hydro Technical Engineering e Planetek Italia, la spagnola D D’Enginy Biorem Sl e l'etiope Geomatrix Plc.

Per l’Università di Cagliari, oltre al professor Ghiglieri, sono coinvolti i referenti scientifici nei temi dell’Idrogeologia e Idrogeochimica (Rosa Cidu, Franco Frau e Stefania Da Pelo), della geologia (Antonio Funedda), della Geomatica e Telerilevamento (Maria Teresa Melis) e della Geofisica (Roberto Balia). Il progetto (attraverso lo studio del complesso sistema idrogeologico del Rift africano e l’applicazione di nuove tecnologie) proporrà un sistema di gestione integrata delle risorse idriche, per i comparti potabile, agricolo e zootecnico, in tre aree dell’Etiopia, Kenia e Tanzania interessate dalla contaminazione del fluoro. Il sistema di gestione verrà condiviso a livello locale proponendo soluzioni tecnologiche e di gestione eco e socio-compatibili. Più nel dettaglio, il sistema di gestione integrata delle acque prevede lo sviluppo di tecnologie innovative applicabili alla scala del villaggio rurale per la defluorizzazione delle acque e l’applicazione di pratiche sostenibili innovative in agricoltura. Si tratta di pratiche che hanno lo scopo di mitigare l’impatto della contaminazione del fluoro nelle acque e nei suoli e consentire la produzione di specie foraggere selezionate per l’alimentazione degli animali da latte. Lo sviluppo di un sistema innovativo e condiviso di gestione dei dati geologico-ambientali supporterà l’attuazione del sistema di gestione integrato, sostenibile e partecipato.

27/3/2024
20 laureati e decine di studenti detenuti hanno frequentato i corsi universitari durante questi dieci anni. Negli Istituti Penitenziari in cui opera, l´Università di Sassari impegna in percorsi universitari in media il triplo dei detenuti rispetto alla media nazionale (5-6% rispetto al 2%), con punte di eccellenza nelle due Case di Reclusione di Tempio Pausania (15-17%) e Alghero (8-10%)


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