A.B.
15 luglio 2016
Calcio, l’Alghero e gli acquirenti che non si vedono
La cordata di Corrado Sanna tiene, ma sulla scena si fa strada l’ipotesi che la squadra di calcio possa essere solo un modo per fare business. Ipotesi cittadella dello sport per autofinanziarsi
ALGHERO - La squadra di calcio dell’Alghero1945 è l’oggetto misterioso del momento. Tanti la vogliono, ma nessuno la piglia. L’attuale dirigenza, con Antonio Meloni in testa, è disposta a farsi da parte, cedere in toto la società. La condizione parrebbe essere quelle di vedere in faccia i nuovi acquirenti, che si dovrebbero accollare anche qualche migliaio di euro di debiti pregressi, soprattutto imposte di valore aggiunto. Aveva bussato alla porta dell’Alghero un gruppo di dirigenti in pectore, formato da Gavino Scala, Giovanni Idda e Franco Calvia. Sondavano il terreno su mandato di Corrado Sanna, ex presidente dell’Alghero calcio, e l’incontro è avvenuto negli uffici di Ezio Pittalis in Via Vittorio Emanuele. Si sono lasciati con un arrivederci e invece, sino ad oggi, il silenzio che si registra parla da solo.
Meloni si spende per rendere visibili i conti dell’Alghero, ma dall’altro lato la controparte è assente. Si parla con insistenza di rilevazione subordinata. In sostanza, Sanna ed altri imprenditori sarebbero disponibili a rilevare l’Alghero solo dietro garanzie da parte dell’ente locale di poter realizzare una nuova struttura calcistica che inglobi campo di gioco e foresteria. Una sorta di cittadella sportiva, un pallino che Corrado Sanna si porta dietro da tempo. Ma i progetti futuribili, le voglie da condividere si scontrano con il tempo che non gioca a favore di nessuno. Le iscrizioni on-line al campionato si chiudono il 20 luglio, poi nei dieci giorni seguenti bisogna perfezionare la richiesta con “carte alla mano”.
E mentre Idda rammenda accuratamente i rapporti fra potenziali acquirenti e dirigenza attuale, mettendoci la faccia, la sensazione derivata è che la squadra di calcio possa essere solo un modo per fare business. D’altronde, è assodato che volontari calciofili in giro non ce ne sono, e non si trova in giro neanche gente disposta a buttare soldi per un gioco che attrae di sicuro, ma costa tanto. E se c’è qualcuno che si inventa un percorso per autofinanziare una intrapresa, non bisogna sbattergli sempre la porta in faccia. Ma si capisce che si parla di qualcosa e qualcuno che non si vede e non parla. E navigare nel mare dei “si dice”, francamente fa dubitare della bontà dell’idea e del progetto. Almeno sino ad ora.
Nella foto: Corrado Sanna
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