Skin ADV
Cagliari Oggi
Notizie    Video   
NOTIZIE
Cagliari Oggi su YouTube Cagliari Oggi su Facebook Cagliari Oggi su Twitter
Cagliari OgginotiziecagliariPoliticaRegione › «Banche e fondazioni non siano casse dei partiti»
A.B. 21 luglio 2016
«Banche e fondazioni non siano casse dei partiti»
«Dna ogliastrino deve restare in Sardegna», hanno dichiarato i rappresentanti del gruppo dei Riformatori Sardi in Consiglio Regionale, che questa mattina hanno illustrato una proposta di legge nazionale sulle fondazioni bancarie ed una mozione sulla cessione della biobanca di Shardna


CAGLIARI - Si parla di banche, fondazioni bancarie e di Shardna [LEGGI] (la società fondata da Renato Soru per le ricerche sul dna dei centenari ogliastrini) nei due documenti illustrati questa mattina (giovedì) dal gruppo consiliare Riformatori Sardi–Liberaldemocratici in una conferenza stampa che si è tenuta in Consiglio Regionale. «Chi ha fatto politica attiva, chi ha amministrato la cosa pubblica, non deve sedere negli organi direttivi di banche e fondazioni», ha detto il capogruppo Attilio Dedoni, illustrando la proposta di legge nazionale di cui è primo firmatario, nella quale si prevede l’incompatibilità totale con le cariche di amministratore negli istituti di credito e negli enti conferitori per chiunque abbia ricoperto incarichi elettivi o amministrativi nelle Regioni, nello Stato e nell’Unione Europea. «Speriamo che la proposta venga sottoscritta anche da altri e approvata dall’Assemblea affinché possa arrivare a Roma - ha aggiunto Dedoni - Il Parlamento è in forte imbarazzo per la posizione dei parenti di qualche ministro o addirittura del presidente del Consiglio, che rende necessario rivedere le politiche di settore».

«E’ grave che le fondazioni abbiano un ruolo come cassa dei partiti», ha detto ancora il capogruppo. «La Fondazione di Sardegna è d’esempio: si veda l’elenco dei contributi assegnati e si valuti se risponde a criteri di interesse generale dell’Isola e alle esigenze di rilancio dell’economia. Anche se a qualcuno fa male, vogliamo vigilare su ciò che accade alla Fondazione e al Banco di Sardegna, come il fatto che la Bper non ha mai saldato quanto pattuito per l’acquisizione del Banco, risalente a diversi anni fa. Il fondo F2i, che prima voleva acquistare gli aeroporti di Fenosu e Cagliari e ora di Alghero e Cagliari, sempre a prezzo di realizzo, è una scatola cinese in cui siede Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna ed ex presidente della Regione, e non mi pare che stia facendo gli interessi dell’Isola». «La legge prevede rigide incompatibilità tra i politici di qualsiasi livello, a partire dai consiglieri comunali, e le cariche nella Pubblica Amministrazione e negli enti pubblici; solo banche e fondazioni, che rappresentano il potere vero, non sono regolamentate», ha fatto eco Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori. «La vicenda sarda grida vendetta: la Fondazione di Sardegna è il feudo di una componente del Partito Democratico. La politica si fodera gli occhi di prosciutto per non vedere le ingerenze reciproche con il sistema bancario, le cui ricadute sono pesanti».

«La debolezza del nostro settore creditizio e della Sfirs è alla base anche della vicenda Shardna», ha proseguito Dedoni, introducendo l’altro argomento della conferenza stampa: la mozione sulla cessione all’asta della banca di campioni genetici della società in liquidazione, acquistata da un’azienda quotata alla Borsa di Londra. «I campioni non potevano essere venduti come se niente fosse - ha spiegato - La legge prevede la presentazione di un progetto per il loro utilizzo, altrimenti la cessione non è valida. Manca la tutela della privacy dei donatori. La Regione è assente: perché anni fa è stata rifiutata l’offerta di un gruppo di Singapore, che offriva milioni di euro? La ricerca genetica proseguirà nell’Isola? Quali saranno le sue ricadute economiche e occupazionali? Abbiamo svenduto un patrimonio senza tutelare gli interessi dei sardi. Non discuto sulla cessione della società - ha infine precisato Dedoni - Sono i campioni biologici a dover essere salvaguardati, come lo sono in tutto il mondo. E’ un fatto etico e morale su cui la Regione sta facendo finta di niente». «La nostra non è una posizione di retroguardia, siamo consapevoli che la ricerca scientifica non ammette limiti geografici - ha aggiunto Cossa - Ci lascia perplessi il fatto che la Regione liquidi la cosa come un affare tra privati. Oltretutto, si tratta di una partita in cui, nel corso degli anni, sono stati spesi ingenti fondi pubblici».

Nella foto: Attilio Dedoni
26/3/2024
«Usare la “cerimonia della campanella” per il passaggio di consegne tra il presidente uscente della Regione e quello eletto a me sembra una cosa mortificante». Non usa mezzi termini l´ex presidente Francesco Pigliaru


Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2024 Mediatica SRL - Alghero (SS)