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A.B. 27 luglio 2016
Bilancio positivo per Lo Quarter del Llibre
L’ultima serata algherese, conclusa con la proiezione del film “Sos mortos de Alos”, è stata caratterizzata dalla presenza dell’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino, ottima partecipazione ed altrettanto successo di pubblico


ALGHERO - Con la proiezione del film “Sos mortos de Alos”, di Daniele Atzeni, domenica notte ad Alghero è calato il sipario su “Lo Quarter del Llibre”, prima tappa del progetto di promozione dell’editoria sarda “l’Isola dei libri”, che nei prossimi mesi toccherà anche Cagliari e Carbonia. La manifestazione si prefiggeva lo scopo di consolidare e cementare il rapporto tra editoria locale e territorio regionale, rimarcando il ruolo dei piccoli editori ed in particolare degli editori sardi nel mercato globale come attori protagonisti del rilancio dell’autenticità del locale. In questi tre giorni di esposizione libraria, così come nel susseguirsi del programma culturale, è stato di fatto raggiunto l’obbiettivo di promuovere la conoscenza dei libri sardi ad Alghero e nel suo hinterland, evidenziandone la funzione di collante, e concorrendo indirettamente a valorizzare il patrimonio culturale, letterario e di saperi della Sardegna al di là degli stereotipi.

La giornata conclusiva della manifestazione, che malgrado il tempo incerto della mattinata, ha fatto registrare buona affluenza, è stata inoltre caratterizzata dalla visita dell’assessore regionale Claudia Firino, che in apertura di serata è intervenuta per salutare il pubblico e spiegare il senso dell’iniziativa. «La tre giorni di Alghero ha inaugurato la serie di iniziative del progetto “L’Isola dei libri”, attraverso la quale la Regione ha rafforzato il sostegno alla filiera editoriale, affiancando la storica Mostra del Libro di Macomer”. Si tratta di occasioni nelle quali – ha ribadito – le esperienze e i presidi culturali dei Comuni coinvolti rinforzano l’impegno della Regione nella promozione della lettura e delle opere sarde, grazie alla collaborazione dell’Aes, delle librerie locali e delle amministrazioni». A dare il la al programma dell’ultima serata hanno pensato Diego Corraine, Joan Elies Adell e Stefano Campus con la presentazione di “Sardegna in viagiu. Vocabolario a figuras” (edizioni Papiros), opera di cui Corraine è curatore-editore. Si tratta di un dizionario situazionale corredato da un apparato iconografico in cui, anche graficamente, è spiegato il significato di numerosi termini in sardo. Termini d’uso corrente impiegati spesso nelle conversazioni quotidiane. Il vocabolario è arricchito anche da un’introduzione multilingue in sardo, catalano, spagnolo, francese, inglese, italiano, tedesco, arabo e cinese. «Ciò che ci preme ribadire – ha detto Corraine – è che in Sardegna abbiamo una lingua, che si tratta indubitabilmente di una lingua e soprattutto che, al pari delle altre, è una lingua viva e moderna».

Dell’Isola si è parlato anche durante gli incontri successivi, legati alla presentazione delle opere Nuddadifà, di Nello Rubattu (Arkadia Editore) e “Forse non tutti sanno che in Sardegna”, di Gianmichele Lisai (edizioni Newton Compton). Incontri culminati nella chiusura importante e nel segno della profondità e della bellezza, con la proiezione del film “Sos mortos de Alos”, di Daniele Atzeni, ispirato a “Il Dio petrolio” di Francesco Masala. Atzeni narra il momento cruciale del passaggio traumatico dalla società agropastorale a quella industriale e delle devastanti ricadute su una realtà tradizionale arcaica ed ancora legata ai modelli del passato. La storia, ibrido fra finzione e documentario, cinema e letteratura, è raccontata attraverso la soggettiva di Antonio Gairo e resa con la voce narrante di uno straordinario Giovanni Carroni. Gairo, unico sopravvissuto ad una sciagura che nel 1964 colpì Alos, un paese del centro Sardegna ora divenuto un tetro villaggio fantasma, racconta la vita del paese prima del disastro. Un documento forte, che non ha mancato di animare un vivace dibattito moderato da Emiliano Di Nolfo (Società Umanitaria di Alghero) con l’intervento dello stesso Atzeni. Lo Quarter del Llibre (che avrà una significativa coda dopo l’estate, quando all’apertura delle scuole partirà il progetto “Adotta un libro sardo”) si chiude quindi con un bilancio positivo, sia di partecipazione, sia di apprezzamento generale, come sembrano attestare anche i dati social, con 22mila persone raggiunte dai post e 2mila interazioni.
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