L'Aula di Alghero è chiamata a discutere la delibera illustrata nei giorni scorsi in commissione in cui si propone l'esternalizzazione della riscossione coattiva dei tributi comunali. La forte reazione dell'amministratore unico che difende l'operato della partecipata in una lettera inviata ai consiglieri a poche ore dalla seduta. E' la definitiva rottura
ALGHERO - Se la resa dei conti ancora non è arrivata poco ci manca. Il caso Secal, infatti, sarà uno dei punti all'ordine del giorno del Consiglio comunale odierno, quando l'Aula dovrà votare la delibera illustrata nei giorni scorsi in commissione in cui si propone l'esternalizzazione della riscossione coattiva dei tributi comunali ad Alghero. Da non confondere con quella ordinaria che potrà restare nelle competenze della partecipata fino al previsto potenziamento dell'ufficio tributi comunale. Apriti cielo: la proposta ha scatenato le opposizioni [
LEGGI], ma soprattutto sembra non trovare d'accordo l'attuale numero uno di Secal, Salvatore Marino, che si mette di traverso alla decisione votata in commissione pochi giorni fa.
Proprio il sindaco d'altronde aveva più volte criticato l'operato della società guidata da Salvatore Marino e la presa di posizione degli ultimi tempi consolida la frattura con l'amministratore unico dell'ente prossimo alla dismissione, come indicato dal primo di riordino e razionalizzazione delle partecipate comunali [
LEGGI]. Per tutta risposta, Marino ha inviato poche ore prima della seduta a tutti i consiglieri comunali una lettera in cui difende i risultati della società di via Marconi e dove "smonta" la relazione (da lui stesso richiesta) del professor Nicola Zamboni definendola «provvisoria, riduttiva e suscettibile di rilevanti rettifiche».
In particolare sulla riscossione coattiva Marino rileva che dei 69 milioni mai riscossi evidenziati nel documento, solo 17 risultano avere «i requisiti della certezza, liquidità ed esigibilità». Di questi, 11 milioni sono sanzioni del Codice della Strada, «notoriamente e generalmente di difficile se non impossibile riscossione per la natura del credito» prosegue. Sulla riscossione ordinaria, invece, il numero uno di Secal evidenzia il trend in continua crescita della partecipata: «gli avvisi di accertamento sono stati intensificati e sono passati dagli oltre due milioni di euro per il 2015 agli oltre tre milioni di euro previsti per il 2016». Difficile capire a questo punto se il documento troverà già oggi il via libera definitivo oppure se la risicata maggioranza non decida di approfondire la discussione interna. Scontata, invece, la definita rottura tra la presidenza Secal e Sant'Anna.
Nella foto: Salvatore Marino, amministratore unico di Secal