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A.B. 10 agosto 2016
Agricoltura: Falchi incontra la Cia
«Qualità, produzioni e filiera per fronteggiare la crisi», ha auspicato l´assessore regionale dell´Agricoltura, nell´incontro con i rappresentanti della Confederazione Italiana Agricoltori


CAGLIARI - «Maggiore caratterizzazione e qualità dei prodotti agroalimentari, organizzazione della filiera e rafforzamento delle aggregazioni dei produttori: queste sono le parole d’ordine dell’azione della Regione per il comparto agricolo». Lo ha ribadito oggi (mercoledì) l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, durante l’incontro con i rappresentanti della Confederazione italiana agricoltori, nei locali dell’Assessorato, in Via Pessagno, a Cagliari. Nel corso del faccia a faccia, dopo aver ascoltato le richieste dei presenti, la titolare dell’Agricoltura ha prima di tutto affrontato la questione della volatilità dei prezzi, che in questo momento sta coinvolgendo particolarmente i comparti cerealicolo e lattiero-caseario.

«Quello dell’instabilità dei prezzi è un fenomeno pericolosissimo e incontrollabile che sta colpendo l’agricoltura sarda ma anche quelle italiane e europee – ha spiegato - Negli ultimi anni, i prezzi di grano e latte sono stati i più alti mai registrati e adesso invece sono in netta discesa. È un fenomeno col quale dovremo fare i conti sempre più spesso e al quale ci possiamo opporre puntando su una migliore organizzazione del comparto che possa così produrre prodotti di qualità e in modo organizzato e tracciabile». Infatti, ha detto ancora l’assessore, «l’obiettivo rimane quello di elevare le nostre produzioni dallo status di commodity a quello di speciality, con specificità proprie e irriproducibili, estranee alle dinamiche altalenanti delle commodity». In questa direzione vanno dunque le misure del Programma di sviluppo rurale, gli strumenti per favorire l’accesso al credito delle aziende come il fondo di garanzia per i Confidi e la convenzione tra Abi ed Argea per le anticipazioni sul Psr. Oltre a queste, sono in fase di studio da parte del Ministero anche iniziative come le assicurazioni per garantire il reddito dei produttori. Tra l’altro, «la strada battuta dalla Regione con la delibera dello scorso anno, che garantisce premialità alle aziende cerealicole aderenti ad accordi di filiera biennale, è stata presa come spunto dal Mipaaf per interventi analoghi nelle altre Regioni italiane».

Per favorire il processo di rafforzamento della filiera e di miglioramento della qualità, «la Regione sta intervenendo con un lavoro di accompagnamento dei vari soggetti: si pensi a quanto è stato fatto con la filiera lattiero-casearia ovina perché gli accordi di filiera si possano chiudere e si possano costruire progetti di organizzazione del comparto nei tavoli adeguati, come quello interprofessionale», ha spiegato l’esponente della Giunta Pigliaru, che è poi passata a ricapitolare alcuni dei risultati portati a casa negli ultimi mesi, soprattutto in sede nazionale. Per esempio, «la rimodulazione dell’articolo 52 sull’aiuto accoppiato per il grano duro: risorse aggiuntive a quelle del Psr che possono aiutare la valorizzazione dei prodotti e dare maggiore sostegno alle rotazioni produttive». Anche per ortofrutta e bovino da carne, la linea rimane quella di «lavorare su progetti di filiera per creare un sistema regionale che dialoga: abbiamo già fatto diversi incontri e altri ne faremo, soprattutto per far capire che questa impostazione richiede una visione più ampia, che vada oltre il particolare. Ma questa è una delle chiavi che permetterà alle produzioni sarde di affrontare meglio sia il mercato locale sia quello globale: i nostri prodotti hanno bisogno di identità più forti e questo processo sarà aiutato anche dal marchio di qualità della Regione Sardegna, al quale vogliamo affiancare una più efficace azione di protezione dei nostri marchi Igp e Dop», ha concluso Elisabetta Falchi.

Nella foto: un momento dell'incontro


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