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A.B. 12 settembre 2016
Caccia ed eradicazione Psa: collaborazione Regione-cacciatori
Ieri mattina, l’assessore regionale dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda ed il direttore generale della presidenza della Regione e responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana Alessandro De Martini hanno partecipato a Sardara all’assemblea organizzata dall’Unione Cacciatori Sardegna sui temi di Psa, ripopolamento fauna ed ambiti territoriali di caccia


SARDARA – Ieri mattina (domenica), l’assessore regionale dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda ed il direttore generale della presidenza della Regione Autonoma della Sardegna e responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana Alessandro De Martini hanno partecipato a Sardara all’assemblea organizzata dall’Unione Cacciatori Sardegna sui temi di Psa, ripopolamento fauna ed ambiti territoriali di caccia. Di disponibilità al dialogo e di apertura al confronto fra istituzioni ed associazioni venatorie sulla Valutazione ambientale strategica ha parlato Maninchedda, che ha invitato i tanti cacciatori, riuniti nella sala congressi di Santa Mariaquas a presentare proposte e suggerimenti alla Regione che dovrà tenerne conto in sede di discussione in Commissione e quindi in Consiglio.

L’assessore ha poi toccato il tema della peste suina africana e il ruolo centrale che può dare all’eradicazione del virus il mondo venatorio. I cacciatori, ha spiegato Maninchedda, da soggetti privati possono difendere e sostenere un progetto pubblico di cui tutta la Sardegna potrà beneficiare una volta sconfitta la malattia. Sulla Psa si è incentrato l’intervento di De Martini, che ha ringraziato per l’enorme lavoro svolto da migliaia di “sentinelle sul territorio” nella scorsa stagione di caccia al cinghiale. Gli oltre 14mila campioni raccolti sugli animali abbattuti hanno infatti permesso di completare ed aggiornare la mappatura sulla presenza del virus nel selvatico in Sardegna.

I dati parlano di una persistenza nel Nuorese, Ogliastra ed a macchia di leopardo nel Sassarese, mentre nelle cosiddette “zone bianche”, in cui la malattia era assente, non si è ripresentata. «La fondamentale collaborazione fra Regione e associazioni venatorie – ha osservato il responsabile dell’Unità di progetto – auspichiamo vada avanti e migliori ancora di più. Si tratta di una guerra da vincere tutti insieme e solo tutti insieme ci possiamo riuscire. Liberare la Sardegna dalla Psa, come per esempio è accaduto in Spagna, vuol dire far ripartire il comparto suinicolo creando sviluppo e occupazione per migliaia di persone».

Nella foto: un momento dell'incontro
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