Lo ha detto al convegno dei catechisti in corso di svolgimento ad Alghero - come riportato da Servizio d´Informazione Religiosa - il vescovo della diocesi di Alghero-Bosa, mons Mauro Maria Morfino
ALGHERO - «Gente strana, moralmente sfatta, imbroglioni e malviventi... Dio chiama, attende e accoglie proprio tutti nella sua vigna». Lo ha detto monsignor Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa, che venerdì pomeriggio al convegno nazionale dei direttori e collaboratori degli uffici catechistici diocesani ha animato un gruppo di lavoro. «Sembra paradossale affermarlo – ha detto il vescovo – ma è la misericordia che ci spaventa. Realmente sovverte e rovescia il pensiero comune dell’umano e scandalizza in modo unico chi si sente giusto».
Ma è tempo di cambiare. Sono il Giubileo della Misericordia e il magistero stesso di Papa Francesco a chiedere un cambio di prospettiva: «Non si può più sfiorare la storia – afferma monsignor Morfino – passarci a distanza di sicurezza, non farsi toccare da nulla di disdicevole, di fastidioso, di problematico». «Gesù si ferma, parla, dà la parola, si interessa perché si muove nella logica che nasce dal non aver paura di condividere il dolore della gente».
«Ogni annunciatore del Vangelo – ha quindi concluso il vescovo – che non guarda, non ascolta, non sta con il Maestro non ne apprende la lezione. E senza stare alla scuola della compassione divina, fatica invano ad entrare nel cuore della sua gente. Chi invece lo prende sul serio, riesce a vestirsi del problema dell’altro, non disdegna di abitare anche la fragilità della sua storia, offrendo così il cibo ristoratore della compassione».
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