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S.A. 19 ottobre 2016
Rete Asl e imprese: sequestrati 2 mln, dirigenti nei guai
Le investigazioni hanno permesso di scoprire che i due funzionari pubblici, abusando della qualifica rivestita e avendo la gestione di ingenti somme di denaro pubblico, avevano illecitamente favorito taluni imprenditori nell’ambito delle procedure di acquisizione di un immobile da destinare ad uffici dell’azienda sanitaria locale


CAGLIARI - Il nucleo di polizia tributaria di Cagliari ha dato esecuzione a due provvedimenti di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di disponibilità finanziarie, beni mobili ed immobili, per circa 2 milioni di euro, nei confronti di 2 dirigenti della Asl 7 di Carbonia e di 4 amministratori di una società operante nella provincia di Cagliari. Le accuse sono di peculato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione infedele.

Complessivamente, le misure reali hanno riguardato 1 fabbricato, 6 terreni e 12 rapporti di natura finanziaria (tra conti correnti e titoli). L’operazione costituisce il corollario di articolate e complesse indagini di polizia economico-finanziaria, dirette dalla locale procura della Repubblica che, per taluni specifici accertamenti, si è avvalsa anche della sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza.

Le investigazioni hanno permesso di scoprire che i due funzionari pubblici, abusando della qualifica rivestita e avendo la gestione di ingenti somme di denaro pubblico, avevano illecitamente favorito taluni imprenditori nell’ambito delle procedure di acquisizione di un immobile da destinare ad uffici dell’azienda sanitaria locale. Gli stessi, per le citate finalità, avrebbero sovrastimato il prezzo dell’immobile da acquistare a carico del bilancio dell’ente pubblico, con un incremento del 30% rispetto al valore reale di mercato conseguendo un indebito arricchimento e cagionando un’ingente danno cagionato all’erario.
ai due pubblici ufficiali è stato contestato il reato di peculato, in concorso con gli stessi imprenditori.

Le fiamme gialle hanno poi approfondito la transazione immobiliare anche sotto il profilo fiscale. Dagli esiti dell’attività ispettiva è emerso in particolare, che l’alienazione dell’immobile aveva fatto maturare in capo alla società cedente una rilevante plusvalenza che, tuttavia, non era stata evidenziata in sede di dichiarazione dei redditi. E' stata, pertanto, constatata la sottrazione all’imposizione diretta di una base imponibile di 3.070.496 euro. Gli amministratori della società sono stati invece denunciati per il reato di dichiarazione infedele.

Sempre in ambito fiscale, è stata inoltre accertata la commissione, da parte degli stessi rappresentanti della medesima società, del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, queste ultime correlate ad una fittizia sponsorizzazione di un’associazione sportiva dilettantistica di Carbonia. Le indagini hanno fatto, infine, emergere a carico dei due funzionari della Asl 7, in relazione alle condotte oggetto di accertamento, un danno erariale per circa 1 milione di euro.
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