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Mariangela Pala 19 ottobre 2016
Cas: «condanniamo la protesta dei migranti sulla ex 131»
Gli ospiti del Cas (centro di accoglienza straordinario) Janas provenienti da: Nigeria, Ghana, Costa d´Avorio, Senegal, Guinea equatoriale, Gambia, insieme all´associazione Refugees Welcome, si dissociano e condannano pubblicamente la protesta violenta inscenata dagli ospiti Somali sulla SS 131 sabato scorso


PORTO TORRES - Gli ospiti del Cas (centro di accoglienza straordinario) Janas provenienti da: Nigeria, Ghana, Costa d'Avorio, Senegal, Guinea equatoriale, Gambia, insieme all'associazione Refugees Welcome, si dissociano e condannano pubblicamente la protesta violenta inscenata sabato scorso dagli ospiti Somali sulla Ss 131. E' innegabile che la vita all'interno del centro di accoglienza non sia semplice, che vi siano spesso diatribe tra etnie diverse e che le tempistiche per il rilascio dei documenti siano snervanti, costringendo ad una attesa di parecchi mesi tutti coloro, non solo gli ospiti somali, che hanno intenzione di lasciare l'Italia e raggiugere le proprie famiglie nel Nord Europa (e che rappresentano la maggioranza delle persone ospitate nei centri di accoglienza non solo di Porto Torres ma di tutta la Sardegna).

«Tutto questo però non può in alcun modo giustificare atteggiamenti violenti all'interno del centro. Non è assolutamente vero che le donne somale siano state vittime di comportamenti violenti da parte delle altre etnie,come falsamente dichiarato da alcuni ospiti somali che parlano italiano e che hanno strumentalizzato l'accaduto
veicolando informazioni false e inscenando finti malori per attirare l'attenzione dei giornalisti», sostiene il Cas. Al centro convivono pacificamente da più di un anno sia uomini che donne, all'incirca nello stesso numero, «ed episodi di violenza verso le donne somale, o verso le donne di altre nazionalità, non sarebbero in alcun modo tollerati», aggiunge.

«Ma soprattutto, nessun disagio o difficoltà vissuto all'interno del centro di accoglienza non solo dai somali, ma da tutti gli ospiti, potrebbe in alcun modo giustificare azioni di protesta che possano creare disagio - concludono - o addirittura pericolo alla cittadinanza di Porto Torres. I firmatari ribadiscono che “il rispetto verso le leggi, le istituzioni e i cittadini della comunità ospitante sono per noi fondamentali, e sono alla base della nostra futura integrazione, in Italia, in Europa».
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