CAGLIARI - Le relazioni della Corte dei Conti vanno lette per intero e non piegate all’interpretazione più gradita. Riguardo alla spesa sanitaria, la Corte scrive testualmente che tuttavia si deve osservare che il confronto con le annualità precedenti deve tenere conto che dal 1/1/2015 hanno trovato applicazione i principi contabili del titolo II del D.Lgs. n. 118/2011, primo fra tutti quello della competenza finanziaria potenziata, che non rendono omogenei i dati della serie storica. In altre parole, non si possono paragonare le pere con le mele e, se andiamo a vedere anche i documenti della Giunta regionale, il risultato è che la spesa sanitaria cresce anziché diminuire. Così analizza il coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci la recente relazione della Corte dei Conti sulla Regione Sardegna [LEGGI].

«Altrettanto goffo e falso è il trionfalismo sulla vertenza entrate: in primo luogo, perché dall’accordo in poi non c’è un solo centesimo in più rispetto alle somme che venivano già iscritte nel bilancio regionale; in secondo luogo, perché c’è molto di meno, perché con il trucco degli accantonamenti il Governo porta via 700 milioni di euro l’anno alla nostra terra» prosegue l'ex governatore.

«Ma la vera anima della Giunta regionale emerge dal dato relativo alle consulenze esterne, che registra un aumento vertiginoso del 65,5% (circa 186 milioni di euro). Al netto della ricapitalizzazione di Abbanoa, cresce di 72 milioni anche la spesa per le società partecipate. Insomma, quelli che si sono proposti come i risanatori parsimoniosi sono l’esatto opposto, delle cicale travestite da formiche, che pensano solo a pochi eletti e dimenticano i comuni mortali. Per i primi consulenze e grandi onori, per i secondi solo l’aumento delle tasse e un debito di 1200 milioni» conclude.

*coordinatore regionale di Forza Italia