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Red 1 dicembre 2016
Clima: Pigliaru in Marocco
«A Marrakech, riconosciuto il ruolo di territori e comitato regioni», ha dichiarato il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, che presiede la seduta della Commissione Enve su Cop22


CAGLIARI - «Siamo arrivati alla Cop22 di Marrakech con una missione molto chiara: sostenere la visione europea di un'attuazione rapida dell'Accordo stretto tra i Governi alla Cop21 di Parigi e portare la voce dei territori per rendere la nuova governance del clima globale più inclusiva, trasparente ed efficiente. E siamo riusciti a farci ascoltare». Lo ha detto oggi (giovedì) a Bruxelles Francesco Pigliaru in Commissione Enve del Comitato delle Regioni, di cui è presidente, aprendo lo spazio di lavoro dedicato al report sugli esiti della Cop22. Alla Conferenza mondiale dell'Onu sui cambiamenti climatici, Pigliaru ha rappresentato il CdR e portato ai tavoli di confronto le buone pratiche della Regione Sardegna.

Obiettivo della Cop22 di Marrakech, definita «la Cop dell'azione», era dare struttura all'attuazione dell'Accordo di Parigi, con il quale è stato preso l'impegno comune di operare concretamente perché l'aumento della temperatura del pianeta si mantenga al di sotto dei 2gradi da qui al 2030. «Per la prima volta, la voce delle città e delle regioni è stata ammessa nei luoghi dove si decide e le proposte del Comitato delle Regioni, come organo politico dei territori d'Europa, sono state tenute da conto», ha spiegato il presidente regionale, ricordando come il livello di governance regionale e locale sia quello più vicino ai cittadini, «sia nella quotidianità e quindi nell'implementazione delle buone pratiche, che nella gestione delle emergenze che sono conseguenze dei cambiamenti climatici. Per raggiungere gli obiettivi fissati a Parigi, gli Stati hanno bisogno di accelerare l'azione sul clima coinvolgendo in un'azione più ampia le città e le regioni, che a loro volta, coinvolgono i cittadini, le aziende, le comunità locali», ha aggiunto Pigliaru, che nel Parere a sua firma approvato dal CdR, delinea proprio la strategia per un approccio territoriale al problema, attraverso l'applicazione di politiche di mitigazione ed adattamento.

«I rappresentanti dei Governi designati per facilitare l'azione di tutti questi stakeholders hanno lanciato la piattaforma per un'azione globale sul clima, una sorta di “patriarcato positivo”, che è stato accolto positivamente da tutti i soggetti riuniti alla Cop. Come interlocutore politico è stato indicato proprio il Comitato delle Regioni e questo è il primo, importante passo, per rendere del tutto istituzionale il nostro dialogo con gli Stati e con la Unfccc, la Convenzione delle Nazioni Unite sul clima». Pigliaru si è infine soffermato sul Patto dei sindaci dell'Unione Europea, l'organismo che riunisce i rappresentanti degli enti territoriali, impegnati ad affrontare questo tema insieme. «Abbiamo presentato gli ottimi risultati raggiunti e promosso l'adozione del Patto al di là dei nostri confini - ha concluso il governatore della Sardegna - Siamo riusciti a mobilitare sindaci e governatori non solo provenienti da tutte le sponde del Mediterraneo, ma anche da Africa, Oceania, America e Asia».

Nella foto: un momento della seduta
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