Red
11 gennaio 2017
Orrù contro il linguaggio di genere
«Presenterò una proposta di legge per abolire l´utilizzo del linguaggio di genere», annuncia il consigliere regionale e presidente del Movimento Cristiano Forza Popolare Marcello Orrù
CAGLIARI - «Presenterò nei prossimi giorni una proposta di legge in Consiglio Regionale che mi auguro raccolga l'adesione di altri colleghi per abolire l'articolo 6 bis del disegno di legge n.254, che introduce l'obbligo per la Regione Sardegna di utilizzare il linguaggio di genere nei procedimenti amministrativi». Ad annunciarlo è il consigliere regionale e presidente del Movimento Cristiano Forza Popolare Marcello Orrù.
Il politico spiega come ritenga «che l'utilizzo della parola “sindaca”, “assessora” e cosi via dicendo sia una scelta sbagliata sia a livello politico, ma anche un obbrobrio linguistico e grammaticale. Non è in tal modo che si rispetta il ruolo della donna nella società».
«Tale scelta semmai – insiste Orrù - espone al ridicolo la nostra Regione che, unica in Italia, ha adottato una simile decisione ascoltando i consigli della presidente della Camera Boldrini, che ormai non perde occasione per esternare la sua opinione favorevole all'utilizzo del linguaggio di genere. Con tutti i problemi che in questo momento la Sardegna sta attraversando, mi sembra assurdo che di questa legislatura, che sarà ricordata per il fallimento su tutti i fronti della Giunta peggiore della storia sarda, rimanga in piedi solo l'introduzione della parola sindaca, assessora o simili amenità nel linguaggio amministrativo della Regione».
Nella foto: la presidente della Camera Laura Boldrini
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