Perdere il titolo di Capitale della Cultura 2018 contro il capoluogo siciliano è stata una sorpresa per certi aspetti, ma non deve essere il tempo delle polemiche. I progetti di rigenerazione urbana come e devono andare avanti. Il video della candidatura
ALGHERO - «Alghero è sotto una nuova luce» ha detto il sindaco Mario Bruno, all'indomani dell'incoronazione di Palermo a Capitale italiana della Cultura nel 2018 [
LEGGI]. «C'è la consapevolezza di aver intrapreso un percorso che non può finire» il commento dell'assessore comunale alla Cultura Gabriella Esposito. A far vincere la città sarda non sono bastati i punti "forti": la bellezza del suo territorio, il fascino della sua storia, il programma presentato dalle istituzioni, la visibilità ricevuta dai grandi eventi internazionali (in particolare il Giro d'Italia e il Mondiale Rally).
Eppure alla sua vittoria (nonostante le critiche di alcuni e il silenzio di altri [
LEGGI]) ci hanno creduto in tanti e non solo tra gli addetti ai lavori; tanto che proprio Alghero è stata la vincitrice morale essendo stata la più votata dai radioascoltatori di Radio Due. Perdere contro il capoluogo siciliano è stata una sorpresa sotto certi aspetti perchè il titolo di questa manifestazione dovrebbe essere attribuito allo sviluppo di piccole e medie città italiane, altrimenti la corsa risulta sempre impari: un po' Davide contro Golia. Tuttavia, non è il tempo delle polemiche e «non c'è un giorno da perdere» come ha rilanciato il primo cittadino algherese, riferendosi al "dossier" presentato per la candidatura.
Un documento non destinato a restare lettera morta ma un preciso cronoprogramma che verrà presentato alla città nei prossimi giorni, ma anche ad altre località partners: Ittiri, Sorso e Oliena. Si tratta di un programma di rigenerazione urbana, con progetti specifici legati alla valorizzazione del patrimonio turistico e culturale rispetto all'identità del territorio e del suo piano strategico. Tutto questo attraverso la riqualificazione di alcuni luoghi simbolo: Circolo dei Marinai; Lo Quarter, le torri (che saranno sedi di mostre di diverse tipologie); il teatro (da tenere aperto tutti i giorni); il Distretto della Creatività nell'ex Caserma; i lavori nell'ex Cotonificio; la riqualificazione di Fertilia e della sua vocazione cinematografica.
La consolazione è che tutti i progetti verranno realizzati e sono finanziati a partire dall'anno in corso (qualcuno è già avviato,), sebbene non si possa più contare sul milione di euro in premio, e soprattutto l'esclusione dal vincolo del patto di stabilità dei fondi investiti. Tra i vari "cantieri" culturali il primo sarà "Alghero porto della Cultura e delle arti" a cura di Antonio Marras e Paolo Fresu, con la contaminazione di artisti provenienti da tutto il mondo. Questo e molto altro nella carta dei sogni (e delle emergenze) di una città meravigliosamente complessa. Una città con una grande aspirazione su tutte: unire prima di dividere.
Commenti