Skin ADV
Cagliari Oggi
Notizie    Video   
NOTIZIE
Cagliari Oggi su YouTube Cagliari Oggi su Facebook Cagliari Oggi su Twitter
Cagliari OgginotiziesardegnaPoliticaRegione › Fondi alle Province: Erriu non ci sta
Red 11 febbraio 2017
Fondi alle Province: Erriu non ci sta
«Scelta del Governo da cancellare. L´esclusione della Sardegna è una palese ingiustizia», dichiara l´assessore regionale degli Enti locali


CAGLIARI - «La scelta del Governo di perseverare nell’esclusione della Sardegna dal riparto dei fondi a favore della Città Metropolitana e delle Province conferma una precisa e unilaterale volontà, che non ho difficoltà a definire persecutoria, e una plateale ingiustizia che obbliga ad una opposizione ferma e unanime». Lo afferma l’assessore regionale degli Enti Locali Cristiano Erriu, in riferimento all'esclusione della Sardegna dal riparto dei 900milioni annui stanziati dallo Stato come contributo agli Enti locali, che fanno mancare alla Città Metropolitana di Cagliari ed alle quattro province sarde complessivi 22milioni di euro all’anno.

«Bene hanno fatto quanti non hanno dato l’intesa sul testo proposto in conferenza unificata, e un ringraziamento va al presidente dell’Anci nazionale Decaro per aver colto l’iniquità di questa disposizione - aggiunge Erriu - Siamo di fronte a un’ingiustizia tanto più grave, in quanto successiva al risultato perseguito con la legge regionale 2 del 2016, con cui abbiamo ridotto le province sarde, razionalizzandone le funzioni in coerenza con la volontà popolare e raggiungendo un sensibile risparmio di spesa pubblica. Il paradosso - conclude l’esponente della Giunta - è che gli tutti gli enti locali intermedi della Sardegna, i più disastrati d’Italia e tutti con bilancio in disequilibrio, sarebbero chiamati a contribuire, con oltre 102milioni di euro all’anno e per sempre, al risanamento del debito pubblico dello Stato, con buona pace del principio di leale collaborazione. Lo Stato centrale, insomma, se fosse confermata questa linea, si comporterebbe come un Robin Hood al contrario, che mette le mani in tasca alla povere Province».

Sulle Province sarde si sommano tagli che negli anni hanno riguardato tutte le pubbliche amministrazioni ed altri specifici rivolti solo alle Province. Alla prima categoria appartengono la decurtazione del Fondo sperimentale di riequilibrio, che aveva operato una prima riduzione che ammontava per le Province della Sardegna a oltre 47milioni di euro, e a cosiddetta “seconda spending review”, che ha operato un ulteriore taglio che per le Province isolane ammonta a 21milioni euro annui. A queste decurtazioni, va aggiunta quella operata con la Legge di Stabilità 2015, che aveva introdotto (sotto forma di contributo delle Province al ripiano del debito pubblico dello Stato) un ulteriore taglio di un miliardo nel 2015, 2miliardi nel 2016 e 3miliardi nel 2017, e la cui quota parte riferita alla Sardegna è di 102milioni di euro.

Quest’ultima decurtazione, che inizialmente era stata concepita come transitoria, è stata poi resa definitiva. Successivamente, però, lo Stato è tornato sui suoi passi: nella consapevolezza che tagli definitivi così incisivi avrebbero portato all’impossibilità di mantenere gli equilibri di bilancio e la stessa sopravvivenza degli Enti, ha reintrodotto un contributo (nella Finanziaria 2017 e sempre in via definitiva) di complessivi 900milioni di euro annui: 250milioni di euro per le Città Metropolitane e 650milioni di euro per le Province. La quota parte del contributo spettante alla Sardegna sarebbe dovuta essere di circa 22milioni di euro. Ed è quanto la Regione chiede le venga riconosciuto. Da notare che, mentre la norma che introduce il contributo si riferisce genericamente alle Province ed alle Città Metropolitane delle Regioni, il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri fa invece riferimento alle sole Regioni a statuto ordinario. Le conseguenze, anche in termini di impugnativa, sono gravi: essendo stato un atto amministrativo e non legislativo ad introdurre il principio, se la disposizione non dovesse essere modificata, la Regione Sardegna non potrà impugnarla direttamente davanti alla Corte Costituzionale, ma dovrà impugnare il Dpcm in prima battuta al Tar del Lazio e successivamente proporre ricorso incidentale alla Suprema Corte.

Nella foto: l'assessore regionale Cristiano Erriu
26/3/2024
«Usare la “cerimonia della campanella” per il passaggio di consegne tra il presidente uscente della Regione e quello eletto a me sembra una cosa mortificante». Non usa mezzi termini l´ex presidente Francesco Pigliaru
25/3/2024
Passaggio di consegne a Villa Devoto, sede di rappresentanza della Regione Sardegna, tra il presidente uscente, Christian Solinas e la neo eletta Alessandra Todde, proclamata mercoledì scorso dalla Corte d’Appello di Cagliari. La Todde ha scelto di stabilirsi in Viale Trento e non a Villa Devoto


Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2024 Mediatica SRL - Alghero (SS)