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Roberto Cotti 13 febbraio 2017
L'opinione di Roberto Cotti
Poligoni e servitù, Sardegna affossata


Il 7 agosto del 2008 i rappresentanti del Comitato promotore della Legge di Iniziativa Popolare su trattati internazionali, basi e servitù militari, consegnarono al Parlamento italiano migliaia di firme di cittadini, raccolte in centinaia di banchetti, incontri, conferenze e manifestazioni. La proposta di legge, tenuta chiusa in un cassetto per circa 9 anni, solo grazie all'interessamento e impegno del M5S, che ne ha condiviso i contenuti, è riuscita ad arrivare in Aula, dopo che le forze di maggioranza hanno cercato di bloccarne l'iter in Commissione. Oggi, dopo tanti anni, l'epilogo: la Camera ne ha affossato il contenuto con due emendamenti soppressivi di tutti gli articoli. Il risultato ottenuto è che oltre 62.000 persone, decine di comitati pacifisti, nonviolenti e ambientalisti, centinaia di famiglie colpite da malattie relative alle polveri legate alle esercitazioni militari, tutto è stato spazzato via con un colpo di spugna del Pd, della Lega Nord e di Forza Italia.

Un'occasione persa per la Sardegna basti pensare che l'articolo 7 della proposta di legge prevedeva che la destinazione di installazioni militari in Italia non potesse in nessun caso superare la durata di cinque anni, rinnovabile una sola volta, e che tutte le basi, poligoni, installazioni e servitù militari in essere da più di dieci anni dovessero essere chiuse e riconvertite a scopi esclusivamente civili entro un anno dalla data di entrata in vigore legge. Il M5S in Aula è stato chiaro nel rilevare come la strategia Usa e Nato non abbiano portato al previsto miglioramento della sicurezza globale, ma che, anzi, abbiano contribuito a produrre una situazione di instabilità e rischio di conflitti molto più ampia di quanto prima esistente.

"Eppure la volontà popolare così sbeffeggiata non andava trascurata, soprattutto davanti alla difficile coabitazione con le strutture militari, dinanzi a comunità locali che si sono viste ingiustamente espropriate di ampie e bellissime zone e che continueranno a vivere nella preoccupazione delle conseguenze ambientali e sanitarie delle attività Militari, a pochi metri dalle proprie abitazioni. Da parte sua il M5S ha ricordato che delle 260 leggi di iniziativa popolare presentate in Parlamento dal 1979 ad oggi, solo tre sono state approvate e soltanto il 43% ha avuto un dibattito in Commissione. In poche parole, negli ultimi 38 anni, tutti i governi italiani e i partiti in Parlamento se ne sono assolutamente fregati della volontà del popolo italiano. A fronte di tutto questo oggi il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi ha confermato in Senato che il Centro Ippico Militare di Cagliari rimarrà aperto. Ecco: più poligoni e centri ippico militari in Sardegna, la popolazione può tirare un sospiro di sollievo. Sapendo chi ringraziare.

Senatore Movimento 5 Stelle


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