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Mariangela Pala 14 marzo 2017
Sulla strada a 75 anni: il dramma dell’ex consigliere Carlo Sedda
Questa mattina l’ufficiale giudiziario della Corte di appello di Sassari, Salvatore Cammarotta ha fatto visita a Carlo nell’abitazione di via Sassari dove vive da 60 anni, fuori tanti amici e parenti insieme alle sue poesie riprodotte e fissate su dei supporti davanti alla casa


PORTO TORRES - Felice di tanta solidarietà ma anche molto emozionato. L’ex consigliere comunale e poeta Carlo Sedda 75 anni non ce l’ha fatta a trattenere le lacrime quando ha visto le tante persone presenti davanti alla sua casa che rischia di abbandonare per sempre. Questa mattina l’ufficiale giudiziario della Corte di appello di Sassari, Salvatore Cammarotta ha fatto visita a Carlo nell’abitazione di via Sassari dove vive da 60 anni, fuori tanti amici e parenti insieme alle sue poesie riprodotte e fissate su dei supporti davanti alla casa.

Un primo accesso esplorativo prima dello sfratto esecutivo programmato per il 10 aprile, quello del rilascio al proprietario, la nipote di Carlo che ha ottenuto l’ordinanza di per chiedere l’intero possesso della casa lasciatagli in eredità come risulta dal testamento firmato dalla sorella di Carlo, deceduta nel maggio dello scorso anno. Ma come spesso succede alla triste vicenda personale si aggiunge la precarietà di un uomo malato.

Il medico Alberto Masala gli ha assegnato una prognosi di sette giorni. «Non me la sento di farlo trasportare - ha detto – perché oltre ad essere affetto da gravi patologie altamente invalidanti – cardiopatia, diabete, pancreatite acuta e problemi agli arti inferiori (usa la carrozzella da anni) si trova al momento in grave agitazione psichica che aggrava il suo precario stato di salute». Una storia disumana di eredità tra parenti che risale a maggio del 2015. «Dieci giorni dopo la morte di mia sorella – racconta Carlo Sedda - mia nipote mi intimava con un avviso di lasciare la casa.

A giugno al rientro dal ricovero in ospedale per un intervento chirurgico ho trovato le serrature della casa cambiate». Nel periodo successivo un altro ricovero dal 2 luglio al 4 settembre 2016, Carlo Sedda è stato costretto a trasferirsi per un periodo nella casa di riposo Martiri Turritani di via Libio. «Quando sono rientrato nella casa in seguito all’ordinanza del giudice - aggiunge l’ex consigliere - erano spariti tutti i mobili e anche i soldi che avevo lasciato nel cassetto». Elementi che hanno obbligato il poeta a presentare denuncia ai carabinieri. Periodi di difficoltà aggravati dal suo stato di salute seppure supportato con affetto e cura dal fratello e dalla sorella, oltre che da due badanti sempre al suo fianco nei momenti di crisi. Ma la sua esperienza con la nipote la ricorda in modo positivo.

«Non me lo sarei mai aspettato andavamo sempre d'accordo – dice l'ex consigliere – io mi fidavo tanto da lasciarli il mio bancomat a disposizione. Ma nel maggio del 2015 ci siamo accorti che erano spariti 13mila euro dalla carta bancomat in soli due mesi (atti registrati a disposizione degli inquirenti)». Carlo Sedda vive con una pensione di 1100 euro tra pensione e accompagnamento e ora la situazione che si prospetta non lo mette al riparo dal dramma di perdere la casa. Resta una speranza la prima udienza del processo di primo grado per il riconoscimento del possesso dell’immobile conteso, prevista per il 22 marzo prossimo.


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