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Mariangela Pala 17 marzo 2017
Porto Torres: l’ufficio del Giudice di Pace non sarà soppresso
L’ufficio del Giudice di Pace non sarà soppresso. Almeno per ora. Lo ha annunciato la presidente del consiglio Loredana De Marco durante la riunione della commissione Statuto e Regolamento


PORTO TORRES - L’ufficio del Giudice di Pace non sarà soppresso. Almeno per ora. Lo ha annunciato la presidente del consiglio Loredana De Marco durante la riunione della commissione Statuto e Regolamento. «Essendoci un precedente e soprattutto qualora l’ufficio giudiziario venga individuato come servizio - ha detto - la sua apertura è di stretta competenza del consiglio comunale». Sarà dunque compito dell’assemblea civica decidere di mantenere in piedi l’importante servizio mettendolo al riparo dal pericolo chiusura e consentire a cittadini ed operatori di continuare ad usufruire della struttura.

«In questo momento - aggiunge De Marco - è come se la delibera di Giunta di sopprimere il servizio a Porto Torres non fosse mai esistita, perché giustamente gli avvocati hanno impugnato quella stessa delibera facendo valere il fatto che il Giudice di Pace è un servizio». Nel luglio scorso l’avvocatura cittadina, alla luce della normativa in materia, aveva chiesto in un fronte comune la sospensione della delibera dell’organo esecutivo con la quale si era deciso di chiudere l'ufficio del Giudice di pace adducendo motivazioni economiche legate ai pochi procedimenti attivati presso l'ufficio di Porto Torres e la mancanza di sostanziali vantaggi nel mantenimento del servizio.

Giustificazioni che non avevano convinto i ventuno avvocati contrari al procedimento invitando il sindaco e la giunta a voler aprire un confronto con la cittadinanza e gli operatori della giustizia domandando la revoca o l’annullamento della delibera. I legali prendevano atto che l’atto deliberativo si poneva in contrasto con i principi democratici dell’ordinamento giuridico e pertanto deve essere ratificato dal Consiglio comunale.«Nel 2012 - afferma il consigliere Franco Pistidda - votammo in consiglio all’unanimità per tenere aperto l’ufficio del Giudice di Pace».

La scelta della giunta di chiudere l’ufficio era stata determinata, secondo la presidente De Marco, dalla situazione di sotto organico in cui versa l’Ente e che le due figure impegnate nel servizio del Giudice di Pace dovevano essere impiegate in altri uffici. A soffrire maggiormente l’Ufficio anagrafe che opera con un numero notevole di utenti e che richiederebbe un potenziamento del personale. «In base all’articolo 37 comma 4 e 5 della legge 98/2011 il presidente del tribunale di Sassari e il presidente dell’Ordine degli avvocati - spiega De Marco - possono fare una convenzione per mandare praticanti o dottorandi a svolgere funzioni di assistenza al Ministero e quindi al giudice di pace senza alcun costo per l’Ente». Sarà l’avvocato interno al Comune ad informarsi sull’esistenza della possibilità di una convenzione.

«La questione sulla possibile chiusura del servizio era nata per portare in capo all’Ente i due dipendenti impegnati nell’ufficio giudiziario», sottolinea il capogruppo di maggioranza Gavino Bigella. «Si è aperto uno spiraglio e di questo sono soddisfatto - replica il consigliere Alessandro Carta - ma ci tengo a precisare, altrimenti sembra che qui abbiamo fatto una battaglia per niente, che quella delibera di giunta del luglio 2016 diceva esplicitamente che il servizio del Giudice di pace non risultava più essere funzionale ai bisogni della collettività, senza mettere in risalto la carenza di personale».


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