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Red 30 marzo 2017
Un milione di merce contraffatta a Cagliari
La Guardia di Finanza di Cagliari ha scoperto un capannone sconosciuto al fisco adibito a deposito merci. Sequestrati quasi 210.000 prodotti con marcatura ce contraffatta. denunciate due persone


CAGLIARI - I baschi verdi del gruppo della Guardia di finanza di Cagliari hanno individuato, nell’hinterland del capoluogo, un capannone industriale adibito a deposito merci, completamente sconosciuto al fisco, all’interno del quale sono stati rinvenuti numerosissimi prodotti non in regola con gli standard commerciali e di sicurezza previsti dalla legge (nella foto). La nuova indagine delle fiamme gialle cagliaritane trae origine da una sistematica analisi di rischio effettuata sul fenomeno della contraffazione e del commercio di prodotti non sicuri: l’esame del particolare contesto territoriale, lo sviluppo dei dati, delle informazioni e delle esperienze operative maturate nello specifico settore, ha condotto gli investigatori verso scenari non consueti rispetto alle modalita’ “classiche” di introduzione di merce della specie nel territorio di Cagliari.

Un’intensa azione di controllo economico dell’intera provincia ha infatti consentito di verificare che, seppur costituente un modus operandi piu’ laborioso e meno pratico, i prodotti contraffatti giungono nel capoluogo trasportati su gomma dopo essere giunti sull’isola attraverso altri scali portuali. E proprio il controllo di una di queste “rotte alternative del falso” ha consentito di individuare un carico di merce che, proveniente da malta e giunto nella parte settentrionale dell’isola con nave partita da Salerno, era diretto ad una societa’ cagliaritana riconducibile ad un punto vendita gestito da soggetti di etnia cinese. Il tempestivo esame della documentazione a corredo della merce ed un’efficace attivita’ di indagine hanno consentito di risalire al luogo di stoccaggio: in un capannone industriale nelle campagne di Elmas, un vero e proprio deposito commerciale, come di consueto organizzato per categorie merceologiche omogenee di beni, presso il quale i titolari del punto vendita venivano a rifornirsi per soddisfare gli ordini della clientela.

I finanzieri hanno rinvenuto una variegata tipologia di prodotti: giocattoli, accessori per la telefonia mobile, apparecchi hi-fi audio video, accessori per la casa, accessori auto. Complessivamente, la merce sequestrata nel punto vendita e nel magazzino, è stata quantificata in quasi 210.000 unita’: la stessa e’ risultata essere contrassegnata da una marcatura “Ce” contraffatta riportando un logo che, rispetto all’originale è in realtà espressivo della sigla China export e quindi non solo non conforme ai citati requisiti legali ma fraudolentemente ingannevole per l’acquirente finale. Per tale motivo, i due cittadini cinesi che gestivano il deposito sono stati deferiti alla locale autorita’ giudiziaria per il reato di frode in commercio. Il valore complessivo sul mercato della merce sequestrata e’ stimato intorno al milione di euro.
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17:08
Una targa in memoria dei cinque appartenenti al Corpo degli Agenti di Custodia, barbaramente trucidati nella notte del 18 novembre 1945, durante una rivolta all’interno della Casa di Reclusione di Alghero nel tentativo di impedire l’evasione di massa dei detenuti


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