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S.A. 13 aprile 2017
Pasqua: pochi voli, tante speranze
Luci e ombre a partire da Pasqua per la stagione turistica penalizzata dai trasporti, in particolare sul fronte aerei. Bene gli hotel che si affidano ai tour operator, fanno fatica i b&b e le case vacanza con il turista "fai da te". Visconti suona la carica agli imprenditori e ai nuovi proprietari dell'aeroporto


ALGHERO - Una Pasqua favorita dal calendario e dal clima fa ben sperare per l'avvio della stagione estiva in Riviera del corallo. In realtà, come per l'anno passato, sui flussi turistici restano le luci e ombre legate alle politiche dei trasporti che stanno penalizzando il nord ovest della Sardegna, in primis l'aeroporto [LEGGI]. L'immobilismo della Regione (fino a qualche mese unica proprietaria dello scalo) ha consentito di perdere 14 collegamenti con Ryanair e, come diretta conseguenza, oltre 350mila passeggeri. Non vanno molto meglio le cose sul fronte navale, rispetto alla diversificazione dell'offerta e dunque delle tariffe.

Sono questi alcuni dei motivi per cui a Pasqua le presenze ad Alghero arrivano in buona parte dal mercato interno che comunque garantisce un buon indice di riempimento delle strutture alberghiere ed extraalberghiere. Solo con gli hotel la Riviera del corallo può soddisfare 8mila posti letto, circa il 70% disponibile da Pasqua. Estendendo il discorso ai prossimi mesi, la situazione si presenta rosea per gli alberghi che si sono affidati ai tour operator e alle agenzie specializzate.

«Gli hotel che si appoggiano a Tour Operator tradizionali possono contare su ottime occupazioni camere per effetto di gruppi e comitive precostituite. Gli hotel che non si appoggiano a questa tipologia clientelare, offrono le proprie camere sul mercato libero tramite Olta (on line tour operator) e possono totalizzare indici occupazione inferiori» spiega Stefano Visconti presidente Consorzio Turistico Riviera del corallo e delegato provinciale di Federlaberghi. Luci e ombre - si diceva - perchè a sentire i titolare dei b&b e delle case vacanze è un'altra musica: la categoria (pur con molte eccezioni) lamenta un calo iniziato nel 2016 dopo la dipartita del vettore irlandese.

«Il sentimento è di profondo disagio e preoccupazione, più di uno lascerà a fine anno» è l'amara previsione di Marco Di Gangi, presidente di Domos, associazione che in città riunisce una quarantina di strutture extra alberghiere. Nel report presentato dall'associazione nei mesi scorsi era stato evidenziato un calo medio delle prenotazioni attorno al 25%, con punte negative che in alcuni casi sono arrivate ad un meno 40%. Un andamento negativo che si riflette nelle prenotazioni per il 2017.

L'aeroporto resta la chiave di svolta, anche se ormai per la stagione in corso non si attendono più «i fuochi d'artificio» ammette Visconti, che punta all'inverno e alla prossima estate con un network in fase di ricostruzione dopo la privatizzazione di Sogeaal e lo sbarco di F2i. Primo obiettivo togliere Alghero dalla «forte stagionalità», perchè i numeri importanti sono limitati ad un breve periodo che va da maggio a settembre. La Riviera del corallo aspira a ben altro è il monito di Visconti che non crede all'impotenza del territorio evidenziata nell'ultimo "rapporto" di Sogeaal: «Alghero può contare su un milione di presenze consolidate all'anno. Primo comune nell'isola in tal senso. Di questi, 1 su cinque è fidelizzato, quindi torna sulla località a volte affrontando le difficoltà legate ai collegamenti aerei e navali».
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