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Cagliari OgginotizieportotorresCronacaAmbiente › Porto Torres, traffico rifiuti. Area Consorzio sequestrata
Mariangela Pala 28 aprile 2017
Porto Torres, traffico rifiuti
Area Consorzio sequestrata
Chiusa un’intera area di circa un ettaro che ricade nel Comune di Porto Torres sede di detenzione e traffico organizzato di rifiuti pericolosi. Ragioni che hanno fatto scattare il sequestro preventivo di un´area del Consorzio industriale di Sassari


PORTO TORRES - Chiusa un’intera area di circa un ettaro che ricade nel Comune di Porto Torres sede di detenzione e traffico organizzato di rifiuti pericolosi. Ragioni che hanno fatto scattare il sequestro preventivo di un'area del Consorzio industriale di Sassari. Il provvedimento d'urgenza è stato richiesto dalla Dda di Cagliari ed è stato eseguito dagli uomini del Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale.

Indagato il direttore generale del Consorzio Luigi Pulina. Nell’area sono stati ritrovati dei vasconi in cemento armato con all'interno oltre cinquemila metri cubi di oli usati, chiamati oli di sentina, di provenienza navale. Secondo quanto accertato dagli investigatori, il Consorzio non aveva autorizzazione al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Le indagini che hanno portato al sequestro dell'area del Consorzio industriale di Sassari sono partite alcuni mesi fa da due segnalazioni ricevute dall'Arpas e dal settore ambiente della Provincia di Sassari.

A marzo gli uomini del Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale hanno eseguito una ispezione, verificando il contenuto dei vasconi in cemento armato. I contenitori da quanto emerso durante gli accertamenti, erano fatiscenti. Parte del materiale sarebbe stato trasferito in altri centri di smaltimento, senza che il Consorzio avesse le autorizzazioni per farlo. Nel frattempo proseguono le indagini per accertare eventuali altre responsabilità.

«Il Consorzio industriale provinciale di Sassari chiarisce di essere a conoscenza dell'indagine in corso e di avere offerto da subito piena collaborazione al nucleo investigativo regionale del corpo forestale». Così lo stesso Consorzio spiega la sua posizione in merito al sequestro d'urgenza di alcuni vasconi in cemento armato, pieni di oli di sentina, effettuato dagli uomini del Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale su richiesta della Dda di Cagliari, che ipotizza il reato di detenzione e traffico organizzato di rifiuti pericolosi.

«Si fa presente - sottolinea ancora il Consorzio - che l'accoglimento delle acque di sentina nel depuratore è previsto dall'autorizzazione integrata ambientale rilasciata il 13 luglio 2010 e in tal senso il Consorzio ha operato fino a settembre 2014, quando i conferimenti sono stati interrotti in attesa del perfezionamento autorizzativo del trattamento delle acque medesime. Dal novembre 2016, a seguito di apposito provvedimento, il Consorzio ha avviato lo svuotamento delle vasche, che proseguirà nelle prossime settimane non appena concordate le modalità operative con le autorità previo ottenimento del dissequestro».
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