Nell’ambito del Liveness detection competition 2017, i ricercatori dell’Università degli studi di Cagliari lavorano alla costruzione di un archivio digitale. Al via la campagna “Dona le tue impronte per la scienza”
CAGLIARI - La Divisione biometria del PraLab del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell'Università degli studi di Cagliari cerca volontari disposti a “donare” le proprie impronte digitali per realizzare un database non commerciale da utilizzare solo ed esclusivamente per testare le soluzioni progettate per sopperire a eventuali attacchi informatici ai sistemi di riconoscimento di impronte digitali. Il processo di acquisizione è reso totalmente anonimo ed è a fini di ricerca scientifica, nel pieno rispetto di tutte le norme in materia di privacy. Si tratta di un’iniziativa che i ricercatori guidati dal responsabile della Divisione Gian Luca Marcialis, stanno realizzando nell’ambito della “Fingerprint liveness detection competition”, un confronto a livello internazionale tra gli operatori che si occupano dei sistemi di riconoscimento di un individuo.
Questa operazione, necessaria in molti momenti della giornata, è oggi ancora affidata a strumenti come il possesso di una chiave o di un tesserino, la conoscenza di una password o di un pin, ecc. Strumenti che tuttavia non garantiscono totalmente circa l’identità del possessore, in quanto possono essere illegittimamente sottratti, ma anche smarriti o dimenticati. Al contrario, i sistemi di riconoscimento biometrici, su cui da tempo studiano i ricercatori dell’Università di Cagliari con costanti riconoscimenti internazionali, fanno affidamento su caratteristiche fisiche proprie dell’individuo (volto ed impronta digitale) e ci identificano per quello che siamo e non per ciò che ricordiamo o possediamo. Negli ultimi anni, la diffusione di sistemi di identificazione biometrica ha reso necessario lo studio della loro sicurezza, evidenziando come sia possibile “rubare” anche i tratti biometrici di una persona, per esempio costruendo un calco dell’impronta digitale, e così ingannare i sistemi di riconoscimento grazie a repliche artificiali.
La raccolta di impronte digitali avviata dai ricercatori va in questa direzione: i volontari interessati potranno partecipare compilando il modulo sul sito internet del Dipartimento, indicando data e ora a più congeniali. La Liveness detection è una particolare branca della biometria che studia l’autenticità delle caratteristiche biometriche. Il fine di questa ricerca è quello di contrastare gli attacchi ai sistemi di riconoscimento automatici tramite repliche artificiali dei tratti caratteristici individuali. Questo tipo di attacchi a sistemi di identificazione sono noti in letteratura con il nome di attacchi diretti (presentation attack), spoofing o fake. In altre parole, la Fingerprint liveness detection cerca di rispondere a domande del seguente tenore: questa impronta digitale è stata prodotta da un dito “vero” o da una replica artificiale?
Nella foto: il team di ricercatori guidati da Gian Luca Marcialis
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