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Mariangela Pala 17 giugno 2017
Confartigianato: chiuse a Porto Torres 1,9% di imprese artigiane
Nell’ultimo anno scomparso l’1,9% delle imprese artigiane. Gli imprenditori pressano il Comune e chiedono appalti pubblici, lotta all’abusivismo e rilancio del Porto. Giovanni Battista Idda, presidente confartigianato Porto Torres: «Situazione drammatica. Basta parole: servono fatti»


Nell’ultimo anno scomparso l’1,9% delle imprese artigiane. Gli imprenditori pressano il Comune e chiedono appalti pubblici, lotta all’abusivismo e rilancio del Porto. Giovanni Battista Idda, presidente confartigianato Porto Torres: «Situazione drammatica. Basta parole: servono fatti». A Porto Torres continua la desertificazione imprenditoriale. Nel 2016 i dati sul settore artigiano del comune turritano, elaborati dall’Osservatorio per le Mpi di Confartigianato Sardegna, su fonte UnionCamere, dicono che hanno chiuso i battenti 28 piccole realtà mentre solo 20 hanno avuto la forza di nascere, per un saldo negativo di 8 e un totale finale di 418 realtà artigiane iscritte all’Albo della Camera di Commercio.

Per questo, analizzando le aperture-chiusure tra il 2015 (426 imprese artigiane attive) e 2016 (418 imprese artigiane attive) è scomparso l’1,9% delle micro e piccole imprese contro il calo del 0,3% registrato dall’intero sistema produttivo turritano, dato nettamente migliore di quello artigiano. L’altro dato preoccupante è che tra il 2015 e 2016 il tasso di apertura delle nuove imprese artigiane è calato del 33,3%. Un comparto che, quotidianamente, viene “demolito” da appalti pubblici sempre più rari, pressione fiscale incontrollabile, abusivismo che succhia la linfa alle imprese regolari, attività portuali impalpabili e binomio turismo-artigianato quasi inesistente. «L’analisi conferma una situazione tangibilmente drammatica – ha affermato Giovanni Battista Idda, Presidente di Confartigianato Porto Torres, durante un incontro in Comune con il vice sindaco, nonché assessore alle Attività Produttive, Marcello Zirulia – le imprese artigiane sono allo stremo e sempre più relegate ai margini del mercato».

«La cosa più preoccupante è che vivono in una incertezza totale – ha continuato Idda – per questo occorre un cambio di passo immediato: basta parole, occorrono fatti concreti». Nella riunione, la delegazione artigiana, composta anche dal segretario provinciale Antonio Alivesi e da alcuni esponenti del Direttivo territoriale, ha rimarcato come sia imprescindibile un rilancio delle opere pubbliche, il riavvio del porto e il contrasto al lavoro nero, per restituire fiducia ai cittadini e agli imprenditori, per far crescere il territorio e per porre gli artigiani e la piccola e micro impresa al centro degli interventi di rilancio. Sugli appalti, Idda ha rimarcato come questi siano sempre meno e sempre più appannaggio di poche aziende, non sempre locali.

«Nel rispetto della legge e delle normative, chiediamo tutela per le imprese artigiane turritane – sottolinea Idda - individuando strumenti atti che garantiscano l’affidamento dei lavori anche alle realtà locali. Ciò passa anche in un maggior coinvolgimento delle associazioni di categoria nelle scelte strategiche dell’amministrazione». «Sappiamo bene come tutto venga gestito attraverso le piattaforme del mercato elettronico degli appalti, escludendo di fatto l’intervento del Comune – continua il dirigente artigiano - ma il fatto concreto è che le imprese turritane, pur essendo accreditate a partecipare, non vengano neanche invitate a proporre le offerte». Per Confartigianato, quindi, per far ripartire il settore e l’economia locale, è necessario fare bandi adeguati e dare priorità alle opere immediatamente cantierabili, come quelle di recupero e di manutenzione della città, compresi edifici pubblici, strade e spazi verdi.

Il Segretario Provinciale di Confartigianato, Antonio Alivesi, ha
invece puntato l’indice su abusivismo e concorrenza sleale, due fattori che continuano a indebolire la già fragile economia locale soprattutto nell’edilizia, nell’autoriparazione, nei servizi alla persona, nel benessere e nei trasporti. «Questa situazione – ha affermato Alivesi– non fa altro che danneggiare coloro che svolgono un’attività nel rispetto delle leggi. In un momento come questo è indispensabile che le istituzioni si facciano carico di tutelare le imprese regolari con l’attivazione di misure di controllo e prevenzione”. «Dal Comune, per questo – ha chiesto il segretario - pretendiamo un impegno serio di controllo per far emergere chi lavora nell’ombra».

Nei desideri degli artigiani anche il rilancio del Porto, attraverso iniziative pubbliche di valorizzazione dell’infrastruttura, quale incubatore di sviluppo economico, e di rivitalizzazione della Città
attraverso il turismo. «Dobbiamo lavorare insieme per la sua rinascita - afferma Idda – innescando nuove politiche di sviluppo che portino alla crescita non solo dell’Area del Nord Sardegna ma di tutta la
Regione; se un porto funziona, con tutti i servizi, anche gli investitori guardano con favore a quell’area e possono anche decidere di investire in quel sito». «Quindi, è necessario pensare a strumenti
innovativi per valorizzare l’area – continua il Presidente - affiancandoli a progetti per realizzare nuove infrastrutture di servizio».
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