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Red 20 giugno 2017
Siccità: votata la richiesta di stato di calamità
La Giunta regionale ha votato la richiesta di stato di calamità naturale per tutta la Sardegna. «Domani la consegnerò al ministro Martina», ha dichiarato l´assessore regionale dell´Agricoltura Pier Luigi Caria


CAGLIARI - Su proposta dell’assessore regionale dell’Agricoltura Pier Luigi Caria, la Giunta presieduta dal presidente Francesco Pigliaru ha votato il via libera al riconoscimento dell’eccezionale avversità atmosferica per la siccità che, a partire dai primi mesi di quest’anno, sta interessando l’intero territorio della Sardegna. Inoltre, l’Esecutivo ha dato mandato a Pigliaru ed a Caria per la richiesta al Governo nazionale ed al Consiglio regionale di individuare ed approvare misure emergenziali che consentano di limitare gli effetti dell’evento sull’intero comparto agricolo. L’assessore ha poi ricevuto mandato specifico affinché richieda al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali di voler proporre l’adozione di un provvedimento normativo che consenta alle imprese agricole, che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura del rischio siccità, di accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva, secondo le indicazioni dell’art.5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n.102. Fra queste possibili azioni, ci sono quelle permesse attraverso l’eventuale accesso al Fondo di solidarietà nazionale, con provvidenze di tipo compensativo, che prevedono sconti sulla proroga delle cambiali agrarie, ma anche previdenziali con lo sgravio degli oneri fino al 50percento.

«Domani mattina sarò a Roma al Mipaaf per incontrare il ministro Maurizio Martina. Consegnerò nelle sue mani la delibera e la documentazione necessaria che racconta uno stato di estrema difficoltà dovuta alla grave siccità che ha colpito la nostra Isola – ha dichiarato Caria, che ha poi aggiunto - Spiegherò al ministro il livello di forte sofferenza che hanno raggiunto le nostre campagne e le decine di migliaia di aziende agricole e pastorali che da mesi stanno facendo fronte a uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni. Uno stato di cose che si inserisce nel quadro delle altre criticità ambientali che hanno interessato l’Isola dall’inizio dell’anno: le nevicate del 16 e 17 gennaio dove si sono registrate coperture nevose cospicue, anche a quote molto basse; il ciclone extratropicale del 21 gennaio che ha investito soprattutto la costa orientale e quella meridionale della Sardegna con particolare intensità nel Campidano, in Gallura e Ogliastra. E per finire, ci sono le gelate di metà-fine aprile che, con un’ondata di freddo invernale e sbalzi di 20gradi nel giro di 24 ore, hanno compromesso le colture vitivinicole, cerealicole, orticole e foraggere. In quest’ultimo caso la scarsa produzione di foraggio per il pascolamento e per la fienagione è andata a danno del sistema agro-zootecnico regionale». L’esponente della Giunta ha osservato che domani illustrerà a Martina il quadro di carattere economico-finanziario che nelle ultime due stagioni ha colpito le imprese ovi-caprine sarde. Con la caduta del prezzo del Pecorino romano di quasi il 50percento, il latte ovino ha infatti perso oltre il 40percento del suo valore di mercato. «La crisi – ha concluso Caria – è stata caricata soprattutto sulle spalle dei produttori primari, i pastori, e questo è francamente inaccettabile e da cambiare quanto prima».

Dai dati della Rete pluviometrica regionale, risulta che già nell’anno idrologico 2015-2016 sono state registrate piogge inferiori alla media con deficit di circa il 20percento su base regionale. Nell’anno in corso, fatta eccezione per le aree del Flumendosa e della Gallura, si registrano deficit di pioggia che vanno da un minimo del 30percento del Campidano ad un massimo del 45percento del Logudoro. In termini di frequenza storica, per il Logudoro si tratta dell’anno più siccitoso registrato dall’inizio delle osservazioni nel 1922 e per le altre aree dell’Isola fra i primi casi critici registrati in quasi cent'anni di osservazioni. Ancora più drammatica la situazione degli ultimi tre mesi (marzo-aprile-maggio), strategici per le esigenze idriche delle campagne, con deficit intorno al 70percento per tutte le aree, con punte prossime al 90percento per Gallura e Flumendosa. Inoltre, secondo quanto contenuto nel “Rapporto sullo stato di criticità del sistema idrico regionale” approvato con delibera dall’Autorità di Bacino della Sardegna il 17 maggio, le precipitazioni registrate negli ultimi anni sul territorio regionale sono state così ridotte che il quadriennio 2013-2017 si sta rivelando come uno dei più critici mai registrato in Sardegna a partire dal 1922.

Nella foto: l'assessore regionale Pier Luigi Caria
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11:35
Un primo appuntamento di ascolto e confronto tra l’assessorato e le associazioni per trovare soluzioni alle criticità, cercare le opportunità per valorizzare le eccellenze e creare interazioni positive e propositive


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