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M.P. 23 giugno 2017
Goletta verde all´Asinara per rilanciare l´isola
Fronte comune tra Legambiente e Parco per chiedere alla Regione di migliorare i servizi, risolvere le criticità e rilanciare lo sviluppo sostenibile del Golfo


PORTO TORRES - «Il Parco è l’esempio tangibile di come sia possibile un cambiamento in positivo dei luoghi, secondo una direttrice di sostenibilità, ma dopo venti anni è ora di migliorare finalmente i servizi a partire dal risolvere la carenza idrica dell’Isola».
Goletta Verde e Parco Nazionale dell’Asinara insieme per chiedere alla Regione Sardegna un maggior impegno per migliorare i servizi prioritari per la fruizione del Parco: dalle bonifiche, alla riconversione in chiave green dell’industria, dalla mobilità interna ai servizi sanitari, senza dimenticare il grave problema dell’approvvigionamento e della gestione della risorsa idrica che sta mettendo in ginocchio l’Asinara.

Sono queste le richieste che arrivano da Legambiente in occasione dell’arrivo di Goletta Verde, la storica campagna a tutela del mare e delle coste italiane – realizzata grazie al sostegno del Conou e dei partner tecnici Aquafil, Novamont, Nau! – che è arrivata oggi all’Isola dell’Asinara promuovendo un incontro in occasione del ventennale dall’istituzione del Parco. Un’occasione di confronto, svoltasi in navigazione da Cala Reale a Fornelli, a cui hanno preso parte: Vincenzo Tiana, Presidente Comitato Scientifico di Legambiente Sardegna; Antonio Diana, vice presidente del Parco nazionale Asinara; Vittorio Gazale, direttore Amp Asinara; Sean Christian Wheeler, sindaco di Porto Torres; Pietro Marongiu, Legambiente Sardegna; Mattia Lolli, portavoce di Goletta Verde; Luigi Cella e Mariano Mariani, rispettivamente presidente e direttore del Parco naturale regionale di Porto Conte; Raniero Selva, assessore all’Ambiente del Comune di Alghero.

«Il Parco è l’esempio tangibile di come sia possibile un cambiamento secondo una direttrice di sostenibilità, ma dopo venti anni è ora di migliorare finalmente i servizi – commenta Vincenzo Tiana, Presidente Comitato Scientifico di Legambiente Sardegna -. Uno sviluppo che può diventare realtà a patto che anche gli stessi Parchi potenzino il loro coordinamento per realizzare un vero e proprio sistema di aree protette in tutta la Sardegna». Un richiamo alla Regione che secondo Tiana è chiamata ora a fare pressioni sul Governo «affinché si acceleri una volta per tutte il processo di risanamento ambientale e delle bonifiche. Alla stessa Regione, insieme al Parco, chiediamo di risolvere però anche i tanti problemi che ancora ci sono nel Parco dell’Asinara: dall’approvvigionamento alla gestione della risorsa idrica che va risolta al più presto per evitare ulteriori e disagi alla collettività, ma anche far partire quanto prima il servizio medico all’Asinara e risolvere le criticità nel settore della mobilità interna e dell’accessibilità”».

«Il Parco Nazionale ha consentito di rendere finalmente fruibile questo splendido territorio e il petrolchimico ha lasciato spazio a una nuova prospettiva di sviluppo con l’avvio di un innovativo impianto di chimica verde aggiunge Pietro Marongiu, Legambiente Sardegna - Quello del Golfo dell’Asinara è già un esempio concreto di come un territorio possa portare nuove occasioni di sviluppo, slegando la propria economia dalle fonti fossili e puntando invece sulla qualità: turistica, economica ma anche industriale».

«L'isola dell’Asinara è ormai una realtà consolidata di sviluppo sostenibile - aggiunge Antonio Diana, Vice Presidente del Parco Nazionale dell’Isola dell’Asinara - Negli ultimi anni il Parco ha realizzato molti progetti di riqualificazione ambientale e valorizzazione del territorio, nella speranza e prospettiva per il futuro di diventare, sempre di più, un punto di riferimento importante di sostenibilità ambientale per tutto il nord ovest della Sardegna».
Per l’occasione è stato anche presentato il progetto Clean Sea Life, la campagna di sensibilizzazione per la riduzione dei rifiuti marini, che ha ricevuto il supporto del programma Life dell’Unione Europea. Partner del progetto sono il Parco Nazionale dell’Asinara (capofila), Legambiente, CoNISMa, Fondazione Cetacea, MedSharks e MPNetwork.

Il progetto Clean Sea Life – che terminerà nel 2020 – sta già coinvolgendo nella lotta ai rifiuti marini gli appassionati e i lavoratori del mare, uniti in una straordinaria campagna di prevenzione e pulizia di oltre 200 spiagge e fondali, e promuoverà l’impegno attivo per l’ambiente marino anche nelle scuole. Il progetto inoltre fotograferà la realtà italiana, identificando le zone maggiormente colpite e che necessitano attenzione e fornirà alle autorità, attraverso l’esperienza dei cittadini, un contributo importante per comprendere la natura e l’origine dei rifiuti marini. Clean Sea Life si occuperà anche di individuare, con l’aiuto di operatori e amministratori locali, le migliori pratiche di gestione e prevenzione, e di promuovere su scala nazionale e mediterranea linee guida condivise.
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