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Red 30 giugno 2017
Psa: corso di aggiornamento
Peste suina africana: corso di aggiornamento del personale che formerà i cacciatori di cinghiale per la prossima stagione venatoria. I referenti delle compagnie di caccia ed i loro sostituti sono tenuti, secondo la normativa per l’eradicazione della Peste suina africana, a seguire i corsi


CAGLIARI - Si è tenuto ieri (giovedì), nella sede cagliaritana dell’Agenzia Laore Sardegna, il corso di aggiornamento organizzato da Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, Ats, Assessorato regionale dell'Ambiente e Corpo forestale di vigilanza ambientale rivolto al personale Laore che, nei prossimi giorni, inizierà a tenere i corsi di formazione dei cacciatori al cinghiale. Infatti, i referenti delle compagnie di caccia ed i loro sostituti sono tenuti, secondo la normativa per l’eradicazione della Peste suina africana, a seguire i corsi di formazione così da poter garantire la mappatura della presenza della malattia nel selvatico e quindi accompagnare le azioni di contrasto alla diffusione del virus. Sono esonerati dall’obbligo di formazione coloro i quali abbiano ottenuto un attestato di avvenuta formazione per la precedente annata venatoria.

I corsi, organizzati e programmati dall’Agenzia agricola in un solo incontro di circa due ore, saranno tenuti dal personale specializzato di Laore, dei Servizi veterinari dell’Ats e del Cfva. Inoltre, la formazione obbligatoria si rivolge ai titolari delle aziende agrituristiche venatorie, delle Zone addestramento cani, degli allevamenti di cinghiali a scopo di studio e ripopolamento ed ai presidenti delle zone in concessione per l’esercizio della caccia autogestita. La scorsa stagione, in quasi cento incontri organizzati su tutto il territorio regionale, l’Agenzia Laore ha formato oltre 5mila cacciatori. Gli appuntamenti si dovranno tenere entro martedì 31 ottobre.

Secondo la normativa vigente in materia di lotta alla Psa, la caccia al cinghiale è vietata su tutto il territorio regionale in forma non censita, consentendola solo ai cacciatori censiti e/o autorizzati. Tali cacciatori, comunque organizzati, individuano e comunicano, entro i termini previsti, ai Servizi veterinari competenti per territorio il nominativo del cacciatore referente e del suo sostituto che devono garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e gestionali. Per le zone infette, si deve chiedere entro il termine improrogabile di domenica 30 luglio l’autorizzazione in deroga allo svolgimento della caccia al cinghiale o il rinnovo dell'autorizzazione dell'anno precedente.

Invece, per i macroareali non infetti è necessario inviare le comunicazioni entro e non oltre sabato 30 settembre. Le prescrizioni previste per le attività venatorie al cinghiale prevedono la raccolta da parte dei cacciatori, su tutti gli animali abbattuti nell’intero territorio regionale, di un campione di diaframma per le analisi sulla trichinella. Per i controlli sulla Psa è necessario, nelle zone bianche non infette dal virus, fare un prelievo di sangue su almeno cinquantanove capi abbattuti per macroareale, mentre nelle zone rosse infette i prelievi di sangue, oltre alla milza, riguardano tutti i capi abbattuti. Nella stagione 2016-2017, sono stati conferiti dai cacciatori 15673 campioni che, dalle analisi fatte nei laboratori dell’Izs, hanno dato le risultanze di 237 casi sieropositivi e trentanove virus positivi.

La presenza dei cinghiali stimata nei diversi territori dell’Isola si aggira intorno ai 90mila esemplari. Nelle attività di ieri, Sandro Rolesu dell’Izs ha fatto il punto sulla presenza della Psa nei cinghiali, mentre Sandro Masala dell’Assl Sassari ha illustrato gli aspetti sanitari del quarto provvedimento emanato dall’UdP in vista della prossima stagione di caccia al cinghiale 2017-2018. Davide Brugnone, dell’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, ha fatto il punto sulla distribuzione dei cinghiali in Sardegna. Invece, Maria Onnis del Cfva ha spiegato gli aspetti sanzionatori previsti dalla normativa.
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