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Red 24 luglio 2017
Teatro: Recitar Mangiando a Pula
Il “gusto” del teatro al 35esimo Festival La notte dei poeti con l´inedito recital di e con Maria Teresa Ruta, Guenda Goria (che firma anche la regia) e Silvia Siravo, che debutterà, in prima nazionale, questa sera, alle ore 21.30, all´Ex Municipio


PULA - Viaggio sui sentieri del gusto con l'inedito “Recitar Mangiando”, intrigante divertissement teatral musicale per tre voci femminili (ed un pianoforte), che debutterà, in prima nazionale, oggi (lunedì), alle ore 21.30, all'Ex Municipio di Pula, sotto le insegne del 35esimo Festival La notte dei poeti, organizzato dal Cedac. Sotto i riflettori, Maria Teresa Ruta (conduttrice televisiva ed attrice, dagli esordi con Macario, Carlo Campanini ed i fratelli Giuffrè, alla rentrée sulla scena con “Il mio Boss”, fino al recente “Nel buio dell'America” di Joyce Carol Oates, nonché esperta di cucina), insieme con le attrici Guenda Goria (voce e pianoforte) e Silvia Siravo (voce), per una gustosa antologia di divagazioni culinarie e ricette d'autore.

Fin dall'antichità il cibo (in senso letterale e metaforico, come nutrimento del corpo, ma anche dello spirito, dai sapori più semplici alle pietanze più elaborate) è stato fonte d'ispirazione per poeti e scrittori, argomento di discussione per scienziati e filosofi, soggetto privilegiato della pittura: fulcro di un'esperienza totalizzante che coinvolge i cinque sensi ed inizia dalla nascita, per poi mutare a seconda delle epoche e delle latitudini, questa materia così ricca di sfaccettature offre innumerevoli spunti di riflessione sull'esistenza e la condizione umana attraverso i secoli ed i millenni. Indispensabili alla vita (nelle forme più elementari, già presenti in natura, come nelle ricercate variazioni della haute cuisine) gli alimenti hanno influenzato l'evoluzione della specie (non solo perché “noi siamo quel che mangiamo”), favorendo l'ingegnosità dei primi cacciatori e raccoglitori, fino allo sviluppo delle prima rudimentali e via via più sofisticate tecniche agricole come dell'allevamento del bestiame, per giungere alla macinazione dei grani ed alle meraviglie della panificazione.

Il cibo (anche nella sua dimensione più “concreta”) offre una preziosa chiave di lettura dei mutamenti storici, politici e culturali, dalla cucina si colgono le differenze economiche e sociali, le influenze ed interazioni tra popoli e civiltà, ed il rito stesso dello spezzare insieme il pane e del consumare un pasto alla stesa mensa, acquista ulteriori valenze, si trasforma in significativo momento conviviale, allietato da canti e racconti. Infinite le declinazioni sul tema, dai banchetti in onore dell'ospite descritti nei poemi omerici alla celeberrima Cena di Trimalcione del“Satyricon” attribuito a Petronio Arbitro, per arrivare al “Pranzo di Babette” di Karen Blixen ed ai libri di Manuel Vásquez Montalbán, come alla sensualità delle pagine di Jorge Amado. Rigorosamente intonata anche la colonna sonora, tra classiche partiture, eseguite al pianoforte da Goria (che firma anche la regia dello spettacolo, ideato e scritto “a sei mani” dalle tre artiste) ed una scelta di canzoni d'autore, che suona come un omaggio ad interpreti straordinarie come Mina e Ornella Vanoni ed a raffinati chansonniers come Paolo Conte. Uno spettacolo godibile e divertente, quindi, all'insegna del (buon) gusto, condito con ironia e leggerezza e servito con grazia dalle tre protagoniste, in una virtuale sinfonia di sapori con dolcissimo finale a sorpresa.

Nella foto: Maria Teresa Ruta
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