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Red 27 luglio 2017
Caccia: Wwf, Lipu, Italia nostra all´attacco
Dopo l´approvazione del calendario venatorio 2017/18, avvenuta giovedì scorso, i rappresentanti territoriali di Wwf, Lipu ed Italia nostra presentano le loro osservazioni in merito


ALGHERO - Dopo l'approvazione del calendario venatorio 2017/18, avvenuta giovedì scorso, i rappresentanti territoriali di Wwf, Lipu ed Italia nostra presentano le loro osservazioni in merito. «A distanza di venticinque anni dall’emanazione della legge nazionale in materia venatoria e ben diciannove anni dalla legge regionale sarda sulla caccia, è ancora in itinere l’iter istitutivo del piano faunistico-venatorio regionale», esordiscono il delegato Wwf per la Sardegna Carmelo Spada, il coordinatore Lipu Sardegna Francesco Guillot ed il presidente Italia nostra Graziano Bullegas, che ricordano come, nonostante con la deliberazione n.66/28 del 23 dicembre 2016 si sia proceduto all’adozione del Piano, presentato al Comitato faunistico regionale il 13 gennaio, nessuna novità pare profilarsi all’orizzonte.

«Ad oggi – spiegano - non è stato varato l’istituto degli Ambiti territoriali di caccia. La mancata attuazione del Piano faunistico-venatorio regionale (che fa propria la Carta faunistica regionale) nuoce notevolmente alla conservazione del patrimonio faunistico in quanto impedisce di fatto la gestione regolamentata del prelievo venatorio sulla base della dinamica e status delle popolazioni oggetto di prelievo evidenziando gli interventi necessari per il miglioramento della consistenza faunistica e degli habitat naturali. In questo contesto di mancata pianificazione faunistica regionale e anche in considerazione di una annata estremamente siccitosa emerge la necessità che debba essere vietata la caccia alla nobile stanziale».

Gli ambientalisti sottolineano come dalla nota Ispra n.32236 del 30 giugno, si ritenga che «il prelievo debba essere commisurato alla stima dell’incremento utile annuo attraverso la stesura di un piano di prelievo connesso allo status e dinamica delle popolazioni di lepre, pernice sarda e coniglio. In Sardegna, purtroppo ancora oggi non esiste alcun piano di prelievo legato allo status e dinamica delle popolazioni di pernice, lepre e coniglio e pur in presenza di una limitazione a due mezze giornate di caccia, rileva l’Ispra (e noi concordiamo) il prelievo non deve essere consentito. Entrando poi nel merito sul calendario venatorio 2017/18, il recente studio di Birdlife international (birds in Europe 3) stabilisce che cinque specie prima classificate 2/3 ora sono spec.1, ovvero minacciate a livello mondiale: tortora selvatica, moriglione, pavoncella, tordo sassello (oltre alla coturnice assente in Sardegna). A riguardo, ci pare estremamente negativo che il Comitato faunistico non abbia vietato la caccia alle suddette specie, che di fatto presuppone (al pari della caccia alla nobile stanziale in assenza di pianificazione faunistica) che siano presenti gli estremi per il ricorso al Tar».

Un'altra Ispra ipotizza il posticipo di una decade per l’inizio migrazione dei turdidi Tordo bottaccio e Cesena, consentendo di fatto il termine ultimo del 20 gennaio. Il concetto è stato ribadito nella nota successiva. «Non si capisce quindi perché sia stato consentita la caccia sino al 28 gennaio utilizzando il metodo della sovrapposizione di decade. Non si può giustificare la chiusura della caccia al 28 gennaio utilizzando il metodo della sovrapposizione, prevista solamente quando si accerti scientificamente che la migrazione di ritorno inizi più tardi del periodo indicato. Il termine indicato dall’Ispra deve intendersi tassativo». Stando a quanto spiegato dagli ambientalisti, l’Ispra ricorda che «in merito all’utilizzo della decade di sovrapposizione tra il periodo di caccia e quello della migrazione prenuziale, la “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della Dir:79/409/Cee sulla conservazione degli uccelli selvatici tratta del problema della sovrapposizione, evidenziando che la programmazione dell’attività venatoria deve cercare di evitare nella maniera più efficiente possibile, che tale situazione accada, come chiaramente indicato nell’articolo 7, paragrafo 4 della Direttiva. Al contempo la Guida interpretativa evidenzia che usando come unità temporale la decade può verificarsi il rischio di una parziale sovrapposizione, ma non che questa debba essere deliberatamente cercata».

In conclusione, Spada, Guillot e Bullegas ricordano come, già nel 2012, l'Ispra spiegava come vadano «applicate le dati più precoci di inizio migrazione per ciascuna specie e non il picco di migrazione». Infine, sottolineano come la nota Eu Pilot chiedeva alle Regioni, tra cui la Sardegna, di giustificare la caccia a specie con status di conservazione sfavorevole esplicitando i dati di prelievo, la dinamica di popolazione e le misure di conservazione messe in atto.
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