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Mariangela Pala 8 agosto 2017
Gioco d’azzardo: a Porto Torres 200 soggetti patologici
In base ai dati forniti dal Serd di Sassari a Porto Torres circa il 75% degli abitanti gioca e il 54%, ossia circa 8mila cittadini hanno realizzato qualche vincita e per questo risultano a rischio


PORTO TORRES - Il gioco d’azzardo patologico, un problema di salute pubblica che colpisce indistintamente tutte le fasce sociali. La proposta dell’ordine del giorno, avanzata dal consigliere e presidente della commissione servizi sociali, Francesco Tolu, a sostegno del disegno di legge regionale numero 270 del 21 novembre del 2015 è approdata in consiglio comunale ed ha ricevuto il voto unanime. La proposta di legge depositata negli uffici della Regione che ha come primo firmatario il consigliere regionale del Partito democratico Salavatore Demontis, ha come oggetto le “Disposizioni finalizzate a prevenire, contrastare e curare il gioco d'azzardo patologico in Sardegna”, un provvedimento approvato all'unanimità dal consiglio unitamente all'adesione del “Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo”.

Il gioco d’azzardo, una malattia sociale è ormai inquadrato nell’ambito delle dipendenze patologie al pari delle droghe e dell’alcol ed è caratterizzato da sintomi clinicamente rilevabili, quali la perdita del controllo sul proprio comportamento e che induce a ripetere diventando magari in modo silente un problema per centinaia di famiglie anche nella nostra città. «Dal gioco d’azzardo lo Stato ha incassato nel 2016 circa 95 miliardi – ha detto il consigliere Tolu – un’industria che risulta essere al terzo posto dopo Eni e Fiat». In base ai dati forniti dal Serd di Sassari a Porto Torres circa il 75% degli abitanti gioca e il 54%, ossia circa 8mila cittadini hanno realizzato qualche vincita e per questo risultano a rischio «in quanto la vincita tende a modificare l’assetto cognitivo e mentale del giocatore», ha aggiunto Tolu.

I soggetti patologici nella città turritana risultano il 2,2%, circa 200 persone. Nel 2016 si sono rivolti al Serd 8 utenti che presentavano già evidenti compromissioni a livello familiare, amicale, lavorativo e sociale. I costi sociali derivanti dalla ludopatia sono superiori ai proventi e la stima è di circa 30 miliardi di euro. Il gioco d’azzardo patologico coinvolge le fasce di popolazione più debole: disoccupati, giovani, pensionati e gli indigenti. Secondo i dati della scuola delle Buone pratiche in Italia ci sono 15 milioni di giocatori abituali e 3 milioni a rischio patologico. Il gioco d’azzardo legale corrisponde al 12% della spesa delle famiglie italiane, percentuale che richiede circa 6 miliardi di euro all’anno per gli interventi a supporto dei giocatori patologici.


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