La segreteria dei Riformatori Sardi di Alghero lancia una vera e propria sfida alla «minoranza diventata maggioranza». Dimissioni dal notaio o bocciatura del Rendiconto di gestione 2016
ALGHERO - «I Riformatori di Alghero, preso atto della crisi irreversibile della giunta Bruno, al solo scopo di scongiurare un commissariamento tout court del Comune, avevano proposto a tutti i consiglieri comunali una sorta di amministrazione controlata» [
LEGGI]. «La proposta, come appare evidente dai fatti, non è stata recepita, innanzitutto per l'incapacità del Sindaco di creare nei partiti, sia quelli di maggioranza che quelli di minoranza, il clima necessario».
«E' la constatazione che giunge dalla segreteria locale dei Riformatori. Bruno - attaccano Zanetti e compagni - ha continuato e continua ad esercitare il proprio mandato unicamente proteso, sotto la mascheratura del supremo bene collettivo, a ricercare con ogni mezzo e con chiunque si renda disponibile, i numeri necessari a resistere, resistere, resistere sullo scranno più alto di via Columbano».
Eppure secondo i Riformatori avrebbe consentito di individuare le azioni prioritarie ed indifferibili per il bene della città. «Oggi però la crisi è irreversibile» dicono, rivolgendosi soprattutto «alla minoranza diventata maggioranza», «alla luce della presa di posizione della consigliera Linda Oggiano, la quale va a collocarsi tra i banchi delle opposizioni» (ricostruzione, quella sulla Oggiano, mai confermata dall'interessata
ndr).
Secondo la segreteria dei Riformatori, si apre così uno scenario che li chiama direttamente in causa come persone prima ancora che come membri di partito: «Perché è chiaro a tutti, a questo punto, che per essi sono praticabili soltanto due vie, perché una soluzione terza li farebbe individuare come complici o fiancheggiatori della situazione di stallo amministrativo in atto: o vanno dal notaio a rimettere nelle sue mani le proprie dimissioni, oppure, senza tatticismi, assenze o astensioni strategiche, l'11 settembre vadano a votare no al bilancio».
«Stiano sereni - concludono sarcasticamente Salvio e compagni - non crolleranno altre torri gemelle. Andrà semplicemente a casa un parricida politico seriale, come ben sa Stefano Lubrano; come ben sanno in casa Pd, come ben sanno in casa propria gli algheresi che come al proprio figlio migliore avevano affidato illusoriamente i propri destini amministrativi traditi sull'altare del prioritario interesse politico personale».
Nella foto: l'ex consigliere Alberto Zanetti della segreteria locale dei Riformatori Sardi
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