Dopo una serie di incontri con l’autore, che hanno punteggiato l’estate, si entra nel vivo con due interessanti eventi nati dalla collaborazione tra l’Associazione Itinerandia, la Libreria Cyrano, l’Amministrazione e la Biblioteca comunale di Putifigari e la consulta giovanile
ALGHERO – Domani, giovedì 24 marzo, a partire dalle ore 21, il festival Dall’altra parte del mare si sposta da Alghero a Putifigari. Dopo una serie di incontri con l’autore, che hanno punteggiato l’estate, si entra nel vivo con due interessanti eventi nati dalla collaborazione tra l’Associazione Itinerandia, la Libreria Cyrano, l’Amministrazione e la Biblioteca comunale di Putifigari e la consulta giovanile.
Il primo è dedicato alla memoria del cibo, con una tavola rotonda coordinata dallo storico della cucina Giovanni Fancello, a cui parteciperanno lo psicologo Fabrizio Demaria, lo chef e docente della scuola della Cucina italiana Fabio Zago e lo chef Gianluca Cossu. Un momento ricco di riflessioni, aneddoti e letture sul mondo del cibo, la sua storia ed il suo rapporto con la mente.
Seguirà, alle 22.30, lo spettacolo “Sto bene, proprio ora, proprio qui. Analisi narrata dell’illogica allegria di Giorgio Gaber”. Un viaggio nel teatro-canzone di Gaber atraverso il tentativo di ri-lettura dei temi che hanno animato ed “agitato” l'animo del Signor G.Un tentativo di attualizzazione del pensiero e dell'analisi antroposociale, che ha contraddistinto la straordinaria collaborazione artistica ed il “sentire” di Gaber e Sandro Luporini. La fatica dell'animo umano, la sua leggerezza, il disagio esistenziale, la bellezza delle «periferie umane, la complessità del pensiero e la semplicità e la forza dell'Amore. L'invettiva e la poesia tesa non solo ad idealizzare, ma “anelare” finalmente ad “un uomo nuovo”…».
L'arpa di Raoul Moretti traccia musicalmente il solco gaberiano con una vena “reinterpretativa” originale, che mette a proprio agio la voce narrante di Gerardo Ferrara. Il lavoro è accompagnato dalle proiezione di alcune foto tratte dal libro di Reinhold Kohl “Io mi chiamo Gaber e sono ancora qui”.
Nella foto: Giorgio Gaber
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