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Red 5 settembre 2017
Lo sport, un ponte tra Sassari e la Palestina
Ieri mattina, una delegazione di atleti palestinesi è stata accolta a Palazzo Ducale dal vicesindaco Fabio Pinna e dall´assessore comunale allo Sport. Per il quarto anno consecutivo, i giovani sportivi sono in città per uno stage di atletica leggera, grazie al progetto “Lo sport: un ponte con la Palestina”, organizzato dall´associazione “Ponti non muri”, in collaborazione con il Cus Sassari e la società sportiva Shabab Ariha di Gerico


SASSARI - Hanno raccontato dei loro sogni, della loro famiglia e perfino del loro colore preferito. Ieri mattina (lunedì), dodici tra ragazze e ragazzi palestinesi sono stati accolti a Palazzo Ducale dal vicesindaco Fabio Pinna e dall'assessore comunale allo Sport Alba Canu e si sono presentati con un perfetto italiano. Per il quarto anno consecutivo, sono in città per uno stage di atletica leggera, grazie al progetto “Lo sport: un ponte con la Palestina”, organizzato dall'associazione “Ponti non muri”, in collaborazione con il Cus Sassari e la società sportiva Shabab Ariha di Gerico. Un gemellaggio che ha portato da subito i suoi frutti: atleti che normalmente vivono gravi situazioni di difficoltà possono allenarsi in strutture adatte con attrezzature adeguate, ma soprattutto possono stringere rapporti con altre culture, partecipare ad eventi sociali ed assaporare cosa significa trovarsi in luoghi dove regna la pace. «L'esempio che ci danno questi atleti è encomiabile – ha commentato Canu - Per allenarsi e studiare nella situazione che affrontano tutti i giorni ci vuole il triplo del coraggio e della forza di volontà».

La società sportiva Shabab Ariha (I giovani di Gerico), che fa parte della Federazione palestinese di atletica leggera, è composta da trenta tra ragazze e ragazzi. I protagonisti di questa edizione sono le atlete Malak Shamali (13 anni) e Nada Ghrouf (15 anni), gli atleti Mohammed Barameh e Mohammedh Saradih (entrambi 16enni) accompagnati da Murad Moghrabi (19enne) nella doppia veste di atleta e di traduttore dall’arabo all’italiano, dal loro allenatore Mamoon Balo e dal rappresentante del Comune di Gerico, l’ingegnere Mohammed Isayed. Durante le due settimane che trascorrono in Sardegna, si stringono forti legami affettivi che continuano anche dopo il loro ritorno a Gerico, grazie soprattutto ai social network e ai corsi di italiano che nell'ultimo periodo sono partiti nel territorio palestinese. «Nei vostri occhi si vede la decisione ad andare avanti nonostante le difficoltà – ha detto Pinna ai giovani atleti che raccontavano le loro esperienze sportive in Palestina e a Sassari - Questo stage arricchisce voi, ma anche noi, che possiamo ascoltare dalla vostra voce cosa significa essere giovani in Palestina, un territorio ancora martoriato dalla guerra e che da decenni non trova pace».

Al termine dell'incontro, l'Amministrazione comunale ha donato alcune stampe dei Candelieri agli atleti e la delegazione ha ricambiato con un poster di Gerico e la bandiera palestinese. Tra gli enti che hanno patrocinato il progetto, oltre al Comune di Sassari, ci sono l’Università degli studi di Sassari, la presidenza del Consiglio regionale della Sardegna, il Comune di Gerico, il Comune di Ploaghe, l’Isprom–Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo, l’Endas Sardegna e la Federazione palestinese di atletica leggera.

Nella foto: un momento dell'incontro
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