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Red 30 ottobre 2017
Paderi presidente Confartigianato Imprese Oristano
Rinnovato il Direttivo dell’associazione provinciale degli artigiani. L’analisi dell’economia artigiana oristanese: 3.297 imprese artigiane che danno lavoro a 6.094 persone


ORISTANO - Sandro Paderi è il nuovo presidente di Confartigianato Imprese Oristano. Lo ha deciso, all’unanimità per acclamazione, l’Assemblea dei circa mille soci iscritti all’associazione degli artigiani, che ha provveduto anche al rinnovo del Direttivo provinciale. Il neopresidente, che guiderà una struttura di rappresentanza vitale ed in crescita come numero di soci ed erogazione di servizi, ha ricevuto le consegne da Antonio Matzutzi, da qualche mese presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna. Nel suo incarico sarà supportato, oltre che dal segretario Marco Franceschi, anche da un comitato di tre vicepresidenti composto dal vicario Antonio Matzutzi, che lo affiancherà nella Giunta regionale di Confartigianato Sardegna, e dai due vicepresidenti Paolo Giovanni Fanari (autoriparatore oristanese) e Giuseppe Antonio Deriu (edile di Cabras). Il 58enne Paderi, contitolare di una nota impresa di costruzioni con sede ad Oristano nella frazione di Silì, affermata nei lavori di rimozione e bonifica di amianto, è dal 1994 in Confartigianato, ricoprendo vari incarichi. E’ stato presidente della società di servizi Artigian Service, dal 2007 a maggio presidente della Cassa Artigiana dell'Edilizia della Sardegna e presidente regionale della categoria delle imprese di Costruzione Confartigianato Anaepa.

Nel discorso inaugurale, il presidente ha affrontato i principali temi nei confronti dei quali si deve misurare la rappresentanza degli artigiani in provincia. Primo fra tutti, l’attuale stato dell’economia e le strategie poste in atto per contrastare la crisi, ma anche il difficile rapporto con il credito, la lotta contro l’abusivismo, la pressione fiscale ed il carico degli adempimenti burocratici ed il rispetto delle norme in materia ambientale e di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ai lavori dell’Assemblea, ha presenziato il segretario provinciale Marco Franceschi, che ha ricordato la recente costituzione del gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato e le numerose iniziative a beneficio del sistema. Inoltre, l'assemblea è stata l'occasione per presentare ai soci importanti progetti che impegneranno la Confartigianato di Oristano nei prossimi anni, per consentire una più incisiva rappresentanza ed una più efficiente erogazione di assistenza tecnica alle imprese del territorio.

3.297 imprese artigiane (due ogni cento abitanti) che danno lavoro a 6.094 persone (3.722 indipendenti e 2373 dipendenti), che producono 287milioni di euro di valore aggiunto e 31milioni di export. Un'economia, quella artigiana oristanese, che rappresenta il 21,1percento di tutte le attività produttive della provincia, sottolineate dalla nascita di una nuova impresa ogni due giorni. Lo studio dell’associazione artigiana sottolinea come le piccole e medie imprese e gli artigiani, uno dei motori dell’economica territoriale, stiano attraversando una fase ancora delicata. Alcune realtà, colpite pesantemente dalla crisi, hanno dovuto abbandonare il mercato, altre si trovano in una posizione di galleggiamento. Come è noto, le dinamiche che hanno determinato la congiuntura provengono da lontano, ma l’intervento delle Istituzioni non è ancora sufficiente. E’ un territorio che registra, in ogni caso, un tasso di attività che non arriva al 50percento (47,3percento), una percentuale di occupazione debole (solo il 37,9percento) ed una disoccupazione ancora troppo alta (19,8percento). I dati dei vari settori dell’artigianato, confermano, così come per tutto il resto della Sardegna, la grande difficoltà che attraversa il territorio.

Nelle costruzioni, 1.595 imprese in totale e 1.188 artigiane (il 74,5percento del totale), tra il 2016 ed il 2017 si è registrato un crollo del 4,1percento con la conseguenza della riduzione dei dipendenti. In calo, del 2,8percento rispetto al 2016, anche il settore dell’autoriparazione, che annovera 211 imprese artigiane, l’82,4percento di tutto il settore. In sostanziale equilibrio le imprese del benessere; palestre, parrucchieri, istituti di bellezza e centri per il benessere fisico sono 286, in leggero calo (-9 unità) rispetto all’anno scorso. Interessanti, invece, i numeri nel comparto della moda: 118 imprese di cui il 73,4percento artigiane, ovvero 84 aziende. In equilibrio il settore del lapideo. Al primo trimestre 2017, Oristano annoverava 45 imprese, di cui 35 artigiane (77,8percento del totale), con 83 addetti, 608mila euro di esportazioni ed un lieve calo (-3 imprese) tra aperture e chiusure tra il 2016 ed il 2017. In controtendenza, rispetto agli anni passati, il credito alle imprese artigiane oristanesi: tra il 2016 ed il 2017 i finanziamenti sono cresciuti dello 0,8percento, attestandosi a 77milioni erogati, con un tasso effettivo del 6,40percento, –39 punti base tra il 2015 ed il 2016 ma, in ogni caso, +183 punti base sulla media italiana. Va meglio per i pagamenti della Pubblica amministrazione oristanese verso le imprese. A livello nazionale, nella classifica generale di tutti gli Enti più celeri, al settimo posto assoluto troviamo proprio quelli la provincia di Oristano, con una media di trentasette giorni per pagare le fatture alle aziende fornitrici. Infine, altissima la tassazione: in provincia di Oristano, una “impresa tipo” (due titolari e tre dipendenti, con un immobile produttivo), paga allo Stato 8.075euro per cinque tributi locali e 701euro di “tassa sulla tassa”, per un totale comprensivo di 8.776 ovvero 1771euro a dipendente.

Nella foto: Sandro Paderi
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