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A.S. 13 novembre 2017
Falcone, spunta la donna «addestrata» ad Alghero
Dalle ultime indagini disposte dalla Procura di Caltanissetta emerge che nel commando che ha organizzato la strage di Capaci e l´uccisione di Giovanni Falcone potrebbe esserci stata anche una donna. Trovato del Dna femminile su due reperti


ALGHERO - Anche una donna potrebbe aver preso parte all'uccisione di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti della scorta. Dalle ultime indagini disposte dalla Procura di Caltanissetta è emerso infatti che su due reperti ritrovati a 63 metri dal cratere provocato dall'esplosione del 23 maggio 1992 sulla strada per Capaci ci sarebbero tracce del Dna di una donna.

Sono quelle rinvenute nei reperti catalogati "4A" e "4B" che classificano due guanti in lattice. Un fatto che, all'epoca della strage, era impossibile rilevare. Oggi, però – come raccontava il Fatto Quotidiano già nel 2013 – la tecnologia permette di ricostruirle anche da una particella di impronta papillare. Grazie alle sofisticate strumentazioni in mano alla Scientifica, si è in grado di risalire all'identità di chi li ha indossati. I periti che hanno esaminato questi guanti sarebbero così riusciti ad estrapolare i codici genetici «di almeno altri tre individui dove però la componente femminile attribuibile a uno o più soggetti di sesso femminile risulta essere maggiormente rappresentata». La consulenza è adesso agli atti del processo-bis per la strage di Capaci, quello nato dalla dichiarazioni di Gaspare Spatuzza.

Stando a quanto riportato dalla Repubblica, i sospetti potrebbero ricadere su una certa Antonella, una donna che agiva sempre con Giovanni Aiello, meglio noto alle cronache come "Faccia da mostro", l'ex poliziotto sospettato di essere un killer al servizio di Cosa Nostra. Il collaboratore di giustizia calabrese, Nino Lo Giudice, avrebbe raccontato che questa Antonella faceva parte con Aiello dei «servizi deviati dello Stato e la donna era stata ad Alghero in una base militare (il riferimento non potrebbe che essere alla base di Poglina, a sud della città, sulla litoranea per Bosa ndr) dove la fecero addestrare per commettere attentati e omicidi». Il mistero, quindi, si infittisce ancor di più e quello che sembrava un attentato perpetrato soltanto da uomini, oggi sembra avere invece anche una forte componente femminile.


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