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Red 17 novembre 2017
Rischio idrogeologico: 90milioni per l´Isola
Investiti 90milioni di euro del Patto per la Sardegna per i canali tombati e per i ponti. «Comuni in sicurezza con grande determinazione e rapidità», sottolineano il presidente regionale Francesco Pigliaru e l´assessore Edoardo Balzarini


CAGLIARI - Un importante ed ingente intervento per mitigare il rischio idraulico ed idrogeologico negli abitati dei Comuni sardi in cui esistono situazioni di pericolosità molto elevata. La Regione autonoma della Sardegna investe nella maggiore sicurezza nelle aree ad alto rischio con 90milioni di risorse, provenienti dal Patto per la Sardegna. Il fine è quello di superare i casi di maggiore rischio idraulico, livello Hi4, segnalati direttamente dagli Enti locali, che derivano da cinquantasette canali tombati in quaranta Comuni dell’Isola e per migliorare la sicurezza di tredici attraversamenti di corsi d’acqua. L’elenco degli interventi approvato dalla Giunta, presentato oggi (venerdì) in una conferenza stampa, è un nuovo tassello alla lotta al rischio idrogeologico, per la quale la Regione mette in campo complessivamente oltre 500milioni di euro. In particolare, per i canali tombati, che rappresentano la principale causa di dissesto idrogeologico negli abitati, sono stati stanziati 55,460milioni, che si aggiungono ai 14milioni del Por già destinati in precedenza ad altri tredici interventi. Per la sicurezza dei ponti ci sono invece 34,660milioni.

«Stiamo intervenendo sulle conseguenze di scelte sciagurate del passato, che oggi determinano rischi altissimi per la popolazione - ha dichiarato il presidente della Regione Francesco Pigliaru - e lo stiamo facendo molto in fretta, consapevoli che non c’è tempo da perdere. Se alcune opere le abbiamo già realizzate e altre avviate, ora continuiamo a lavorare per mettere in sicurezza, nella massima misura possibile, tutti i territori che hanno questa importante componente di rischio. Possiamo farlo, perché attraverso il Patto per la Sardegna, che ancora una volta mostra tutta la sua concretezza, siamo riusciti a far arrivare le risorse per portare avanti tutte le azioni necessarie con la massima determinazione e la massima velocità consentita dalle regole», ha proseguito Pigliaru, che ha poi ricordato i lavori della Conferenza globale sul clima Cop23 di Bonn alla quale ha partecipato pochi giorni fa: «Dobbiamo stare più attenti che mai, perché il livello del rischio idrogeologico nei territori aumenta con l’avanzare del cambiamento climatico ed è una lotta che vede in prima linea le Amministrazioni regionali e locali, le più vicine ai cittadini e le prime a doverne affrontare gli effetti».

«Siamo di fronte a uno sforzo straordinario in termini di risorse da parte dell’Amministrazione regionale, che vede una forte integrazione fra diverse fonti di finanziamento, provenienti da fondi europei, nazionali, bilancio regionale, mutuo infrastrutture – ha dichiarato l’assessore regionale dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini - La Regione è in campo contro il dissesto idrogeologico e lo fa come Commissario delegato del Governo, attraverso l’Assessorato dei Lavori pubblici che è soggetto attuatore. Ciò consente di operare con procedure più snelle, contabilità speciale e un ufficio strutturato dedicato. La programmazione degli interventi che presentiamo oggi - ha proseguito l’assessore - è il frutto di un lungo lavoro fatto di sopralluoghi e verifiche, e soprattutto non è calata dall’alto, ma parte dalle reali emergenze nei territori. Va detto che qualunque investimento non potrà mai essere sufficiente a risolvere definitivamente e in assoluto il rischio idrogeologico, che può solo essere mitigato, in quanto dipende anche da fattori non prevedibili. A tal proposito sono fondamentali l’attività di prevenzione attraverso i piani di protezione civile, di cui ogni Comune deve essere dotato, e la gestione dell’allerta».

Nella foto: un momento dell'incontro
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