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Red 30 novembre 2017
Cultura e turismo: studiosi a Cagliari
Venerdì, studiosi dai maggiori musei europei arriveranno nel capoluogo regionale per la giornata di studi “Le civiltà e il Mediterraneo”, organizzata dalla Regione autonoma della Sardegna


CAGLIARI - Prestigioso appuntamento, domani, venerdì 1 dicembre, a Cagliari, negli spazi dell'ex Manifattura Tabacchi, con il convegno internazionale “Le Civiltà e il Mediterraneo”, promosso dall’Assessorato regionale del Turismo nell’ambito degli interventi legati al turismo sostenibile ed allo sviluppo dell’heritage tourism, in collaborazione con il Museo statale Ermitage di San Pietroburgo, il Mibact-Polo Museale della Sardegna, la Fondazione Sardegna, il Comune di Cagliari, con il supporto di Ermitage Italia e l’organizzazione di Villaggio Globale International.

Con il coordinamento scientifico di Yury Piotrovsky, vicedirettore del Dipartimento di Archeologia dell’Europa orientale e della Siberia del Museo statale Ermitage, studiosi ed esperti provenienti da importanti istituzioni museali si misureranno sulle possibili nuove visioni storiche del Mediterraneo quale snodo di popoli e civiltà, dando pieno risalto alla cultura nuragica, indagando relazioni e rapporti nel millennio 1800-800 a.C. La giornata di interventi vedrà il suo inizio alle 9.30 con i saluti dei rappresentanti della Regione, che ha promosso l’evento (rispettivamente gli assessori al Turismo ed alla Cultura Barbara Argiolas e Giuseppe Dessena) e delle Istituzioni che hanno dato la loro adesione nel collaborare al progetto: il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il direttore del Polo museale regionale della Sardegna Giovanna Damiani ed il presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras, per poi proseguire in due sessioni (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.30). Le conclusioni saranno affidate all’assessore Argiolas.

Le sessioni di lavoro si misureranno su inedite e suggestive letture dei rapporti che si sono sviluppati nel Mediterraneo in senso centripeto e centrifugo verso il nord dell’Africa, la Penisola iberica e l’Italia, verso l’Illiria e la Grecia, nel Medio Oriente fino al Caucaso ed oltre. Coordinate da Maurizio Cecconi (amministratore delegato di Villaggio Globale International e segretario generale di Ermitage Italia), vedranno gli interventi degli studiosi Yuri Piotrovsky (del Museo Ermitage), Marco Minoja (segretario generale Mibact Lombardia), Nawroth Manfred (del Museum for Pre and early history-National museums di Berlino), Paolo Giulierini (del Mann di Napoli), Domna Terzopoulou (dell’Archaeological museum of Thessaloniki), Deni Tojčić (del Museum of croatian archeological monuments), Roberto Concas (del Museo Archeologico nazionale di Cagliari), Zurab Makharadze (del Georgian national Museum), Josep Albert Cortes i Garrido (Fondation del Marq di Alicante), Carlo Luglié (dell’Università di Cagliari) e Fatma Nait-Yghil (dell’Istituto nazionale del patrimonio e Musée Bardo di Tunisi).

Momento di approfondimento scientifico e di dialogo multiculturale, il convegno intende essere una piattaforma di discussione capace di generare nuove visioni storiche del e nel Mediterraneo, sottolineando il ruolo di primo piano della Sardegna nel sistema di relazioni e rapporti che hanno disegnato le geografie di ieri e che oggi possono fare dell’Isola un punto di riferimento per la ricerca scientifica e la produzione culturale. «Siamo orgogliosi – dice Argiolas - di organizzare in Sardegna questo confronto sulle civiltà del Mare Nostrum, con alcuni dei più titolati studiosi dei grandi musei europei e del bacino mediterraneo. La sua posizione ha dato alla Sardegna anche la centralità nei movimenti, nei traffici mercantili e nello scacchiere strategico–militare fin dalle età più remote: lo dicono gli scrittori greci e romani, lo confermano i ritrovamenti archeologici. Vogliamo ripartire da questa centralità, grazie al contributo degli accademici che intervengono al convegno e che prendono parte alla prima di nuove iniziative di grande spessore culturale e di respiro internazionale che stiamo mettendo a punto, per promuovere il turismo culturale nella nostra isola. La Sardegna è la meta ideale non solo per quanti cercano una vacanza immersa nella natura e nel paesaggio, ma anche per chi voglia entrare in contatto con una storia millenaria e le sue testimonianze uniche e irripetibili. Per questo vogliamo restituire al patrimonio storico–archeologico sardo, e alle comunità che l’hanno custodito nel corso dei secoli, un ruolo di primo piano anche nelle nostre azioni di promozione della Sardegna come destinazione turistica. I grandi siti megalitici d’epoca nuragica, l’ingente lascito della civiltà romana e le tante tracce medievali che ancora oggi caratterizzano città e paesi della nostra isola: attorno a questi attrattori storici e archeologici stiamo creando un’offerta di vacanza diversa, dove alla visita mordi e fuggi si possa sostituire una soggiorno nel territorio che unisca alla scoperta e alla fruizione di ambiente, paesaggio e beni culturali, pure quella delle eccellenze artigiane ed enogastronomiche e di tutte le espressioni di ospitalità e accoglienza che territori e comunità della Sardegna possono proporre».

«Nel salutare con soddisfazione questa importante iniziativa – aggiunge Dessena - preme ricordare il costante impegno della Regione ai fini di tutela e valorizzazione del notevole patrimonio dell’Isola, caratterizzato da testimonianze uniche al mondo relative in particolare alla civiltà prenuragica e nuragica e, in seguito, a quella dei regni del medioevo giudicale. Ciò si affianca al costante supporto garantito dalla Regione ai musei della Sardegna, all’attività di riconoscimento regionale dei musei (pubblici e privati) e ai differenti finanziamenti finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale dell’Isola, quale catalizzatore del senso identitario delle comunità locali e attrattore originale di flussi turistico–culturali». L’appuntamento di domani si pone come punto di partenza per iniziative a lungo termine che coinvolgeranno tutta la Sardegna e permetterà anche di promuovere di fronte a un parterre internazionale alcune meraviglie dell’Isola. Sabato 2, i relatori, insieme all’assessore Argiolas, visiteranno una delle aree archeologiche più interessanti e significative di tutta l’Isola, riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità: il sito di Su Nuraxi, a Barumini, che ospita il più rappresentativo tra i nuraghi complessi della Sardegna e che presenta una stratificazione culturale di oltre 2mila anni, per un periodo che va dal 1500 a.C al settimo secolo d.C.

Nella foto: l'assessore regionale Barbara Argiolas
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