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Red 16 dicembre 2017
Bioedilizia: lezioni al via a Cagliari
Al via le lezioni del Master universitario organizzato con l’Aspal e con il Consorzio Ausi di Iglesias: bioarchitettura e rispetto dell’ambiente parole chiave per adeguarsi alle sfide di un mercato del lavoro che non aspetta. «La rete con le istituzioni e le imprese consente di costruire filiere di sicuro successo», commenta il direttore Antonello Sanna


CAGLIARI - Un Master di alto valore culturale e scientifico in grado di completare la formazione dei laureati e rendere la loro preparazione ancora più competitiva in settori cruciali per lo sviluppo economico del Paese, rafforzando al tempo stesso l’intesa con le istituzioni per fornire alta formazione di grande qualità. E’ il Master di secondo livello europeo organizzato dal Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura diretto da Antonello Sanna e realizzato con il sostegno finanziario dell’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro e del Consorzio Ausi di Iglesias. Le attività didattiche sono cominciate ieri (venerdì), con una doppia sessione di studio, in Via Corte d’Appello, e ad Iglesias: bioedilizia, bioarchitettura, rispetto dell’ambiente le parole chiave con cui fare i conti in fretta, in un settore che cambia rapidamente e ha fame di professionisti capaci di stare sul pezzo.

«Accompagniamo il percorso formativo del Master in Bioedilizia verso il futuro della sostenibilità in un processo di attenta costruzione di filiere – ha specificato Antonello Sanna, direttore del Master, presentando il corso - Si torna al “bio”, ad argomenti prepotentemente di attualità, ma con una visione nuova ed aperta alle tecnologie. Ciò che fa la differenza è il pensiero, unito alla capacità di fare rete con le istituzioni e le imprese». «È fondamentale arricchire la vostra formazione – ha raccomandato rivolgendosi agli iscritti Massimo Temussi, direttore dell’Aspal - I dati in nostro possesso dimostrano che un laureato che consegue anche un Master aumenta di gran lunga la possibilità di trovare lavoro, in un mercato che in media costringerà a cambiare occupazione almeno sei o sette volte nella vita. Per questo, un Master come questo è una opportunità da non perdere». Un approccio diretto, che vede d’accordo anche il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo: «Siamo lieti di rilanciare l'attività del Consorzio Ausi, che si occupa di attività di formazione e progetti molto importanti in un territorio, in particolare a Monteponi, che è stato sede di avanguardia tecnologica a partire dalla seconda metà dell'Ottocento – ha detto il primo cittadino - L'ottica è quella di ricostruire un centro di interesse e innovazione, di studio e ricerca sulle tematiche di risanamento del territorio».

Dell’intesa tra Università, enti ed istituzioni ha parlato anche Sandro Catta, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Cagliari: «Vogliamo incentivare la collaborazione con UniCa: non a caso abbiamo affidato il nostro Centro studi e la nostra Scuola di formazione a due colleghi ingegneri che sono anche docenti dell’Ateneo, Gianfranco Fancello e Giuseppina Vacca. Crediamo molto nell'attività di formazione post laurea – ha aggiunto Catta – C’è una necessità di formazione per rispondere a concrete opportunità di lavoro che spesso non vengono colte per tempo. La collaborazione tra enti, Ordine professionale e Università è essenziale: le professioni devono entrare all'Università e le Università dovrebbero entrare nelle professioni. Master come questi vi danno l'opportunità di primeggiare in settori che offrono tanto». Disco verde anche dal mondo dell’industria: «Questo periodo è produttivo se abbandoniamo il passato – ha rimarcato Emilio Fadda, dirigente della Frem - Il futuro è l'industria. L'ingegnere è un uomo di produzione, occorre formarsi adeguatamente per rendere attrattiva e interessante la nostra realtà». Un Master arricchito dalla testimonianza delle aziende: «Daniela Ducato è stata brava nel riuscire a trasformare delle eccedenze presenti nel nostro territorio in eccellenze – ha spiegato Marco Cau, intervenuto in rappresentanza delle filiere Edizero di Daniela Ducato – L’esempio più famoso è la lana di pecora, ma c’è anche il caso della filiera di sughero e di canapa. E’ stato attuato il recupero degli scarti per ottenere materiali di alta qualità. Il messaggio che vorrei lanciare è che non basta avere un'intuizione, ma bisogna essere bravi a realizzarla ottenendo un risultato di qualità che venga riconosciuto e certificato. Con il Master avrete la possibilità di formarvi professionalmente, ma anche dal punto di vista della sensibilità verso l'ambiente».

Nella foto: Daniela Ducato
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