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Red 12 gennaio 2018
Fdi e Gioventù nazionale: giù le mani dai licei
«Fondamentale ritornare a valorizzare istruzione e formazione classica». Iniziativa Fratelli d´Italia e proposta di legge in Consiglio regionale, in occasione della Notte bianca dei Licei


SASSARI - «Sono passati sei mesi dalla fine degli esami di maturità che hanno sancito il termine di un percorso quinquennale che ha radicalmente cambiato il mio rapporto con la scuola e il mio pensiero critico non solo in materia didattica. Il Liceo Classico ha creato, con la sua rigidità, il mio metodo di studio che, nonostante io non applichi più a discipline umanistiche, si è rivelato valido anche in ambito scientifico», dichiara Giuseppina Solinas, rappresentante degli studenti del Liceo Dettori nell'anno passato e rappresentante di Gioventù nazionale. «È questa la vera bellezza, l’universalità della conoscenza. Capire i classici latini e greci non è stato fine a se stesso e oggi sono diventati strumenti indispensabili per quanto riguardo il mio pensiero critico in ogni occasione. Le tragedie di Euripide o le orazioni di Cicerone sono diventante per me quasi un mantra e spesso le ricordo nei miei discorsi quotidiani. Un insegnamento per la vita, una palestra per la mente», conclude la giovane studentessa.

«Il Liceo Classico, ed in generale i licei, hanno sempre avuto il merito di formare le generazioni della futura classe dirigente, imprenditoriale e culturale del nostro Paese. Non sostenere questa istituzione scolastica significa non investire sul futuro del nostro Paese», aggiunge Corrado Maxia, responsabile provinciale di Gioventù nazionale. L'importanza di un ritorno ad un'istruzione classica ed alla difesa del Liceo viene sottolineata da Salvatore Deidda, portavoce regionale di Fdi-An. «Sintomatico della decadenza di questo Paese è il ridimensionamento dei licei classici proprio nella patria della cultura greco-romana, con uno dei patrimoni storico-artistici più importanti del mondo. Noi siamo contro il pensiero unico dominante secondo il quale solo ciò che ha un’utilità diretta vale qualcosa, incapace di considerare la capacità logica, l’apertura mentale e la ricchezza culturale che i licei classici offrono da decenni agli studenti italiani».

Il consigliere regionale Paolo Truzzu, anche lui studente del Dettori, ha presentato una proposta di legge per estendere gli assegni di merito agli studenti universitari delle facoltà umanistiche, oggi esclusi in quanto, secondo il legislatore di allora, bisogna incentivare le facoltà tecniche. Esso prevede l’erogazione di un assegno di merito, concedibile annualmente e per l’intera durata del corso di laurea, premiando la regolarità del percorso di studi. Nella stessa legge e nel bando, però, vengono esclusi i profili degli studenti provenienti dalle facoltà umanistiche e sociali a favore di quelle tecnico/scientifiche, anteponendo inoltre il reddito al merito per nascondere la riduzione delle risorse stanziate. Riteniamo che non possano essere esclusi gli studenti provenienti dalle facoltà umanistiche e sociali, poichè si rischia di perdere non solo un immenso capitale culturale e storico, ma anche professionalità costrette ad emigrare, facendo le fortune dei centri culturali stranieri mentre nei nostri vedremmo nominati direttori provenienti da tutto il mondo, con più titoli ed esperienza nonostante la giovane età.

Nella foto: il consigliere regionale Paolo Truzzu
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