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Red 19 gennaio 2018
Tutto pronto per il Sardinian job day
Il presidente della Regione autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru e l´assessore regionale del Lavoro Virginia Mura hanno presentato l´edizione 2018 della manifestazione in programma alla Fiera della Sardegna, a Cagliari, mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio


CAGLIARI – Mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio, alla Fiera della Sardegna, a Cagliari, torna il Sardinian job day, la manifestazione della Regione autonoma della Sardegna dedicata alle politiche attive per il lavoro nell’isola. Promosso dall’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, il Sardinian job day è una due giorni ricca di appuntamenti, confronti ed opportunità di nuovi contatti, dove domanda ed offerta di lavoro si incrociano e dove aziende e cittadini, manager e Pubbliche amministrazioni avranno l’opportunità di incontrarsi. Come nelle passate edizioni, l’ultima focalizzata sul settore turistico nel 2016, tra i momenti più attesi della manifestazione ci sono i colloqui di lavoro, l’incontro tra i giovani, gli studenti, i disoccupati, i fuoriusciti dal mondo del lavoro e le imprese, sarde, nazionali ed internazionali. L’edizione di quest’anno è fortemente radicata in tutto il territorio regionale, per la prima volta i Centri per l’impiego, divenuti diramazione territoriale dell’Aspal, sono il fulcro dell’organizzazione della manifestazione: sono stati loro a svolgere la fase di ricerca ed individuazione delle imprese più rappresentative dei rispettivi territori ed a sensibilizzare i cittadini e gli iscritti ai loro centri a partecipare all’evento e candidarsi per i colloqui. «Il Sardinian job day è un’iniziativa che funziona, sta crescendo anche nei numeri ed è la dimostrazione che siamo sulla strada giusta», ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru nel corso della conferenza stampa svoltasi a Villa Devoto per presentare la manifestazione. «È un evento importante perché sappiamo che, nonostante gli ultimi dati sull’occupazione siano positivi, dobbiamo continuare a lavorare moltissimo per favorire non solo la creazione di posti di lavoro, ma anche l'incrocio tra la domanda di lavoro delle imprese e l'offerta di lavoro che i sardi, i nostri giovani, i nostri disoccupati, presenteranno nel corso delle due giornate alla Fiera. C’è un grande tema sul quale stiamo concentrando i nostri sforzi, quello dell’orientamento. Le imprese devono essere messe nelle condizioni di creare più lavoro, ma il vero obiettivo è far si che le persone abbiano le competenze che il mercato del lavoro ricerca. Rispetto a quattro anni fa - ha aggiunto Pigliaru - oggi abbiamo dei Centri per l’impiego che funzionano, erogano servizi e sono protagonisti del mercato del lavoro in Sardegna. Questo era scritto nel nostro programma di governo, questo stiamo facendo. Stiamo lavorando per far tornare fiducia, lavoro e crescita. Nei prossimi mesi continueremo a rafforzare questo processo positivo. È il motivo per cui ci stiamo impegnando in modo costante sul progetto di Lavoras, per aggiungere in sinergia con le altre azioni un intervento straordinario di creazione anche diretta di posti di lavoro, sia attraverso i cantieri sia con ulteriori incentivi alle imprese, soprattutto per assumere giovani. Infine, il tema delle competenze. Sappiamo che le possibilità di trovare lavoro aumentano quando si è in possesso di un titolo di studio, in particolare la laurea. Ma servono competenze specifiche e l’investimento sulla formazione deve essere mirato, perché l’incontro tra domanda e offerta sia sempre più preciso. Siamo nel pieno di una trasformazione epocale, dove l’istruzione di base non basta più. Ecco perché - ha concluso Pigliaru - in questi anni abbiamo fatto un investimento enorme sulla scuola: grazie a Iscol@ abbiamo aperto mille cantieri in tutta la Sardegna e adesso alunni e insegnanti hanno ambienti più confortevoli e adeguati a una didattica più moderna ed efficace».

«Voglio sottolineare che il Job day rappresenta una grande operazione di apertura da parte della Regione nei confronti dei cittadini sardi, delle aziende e della società nel suo insieme - ha spiegato l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura - In due giorni riusciamo a concentrare alla Fiera tutti i servizi che vengono offerti dai Centri per l'impiego, peraltro allargando il Job day dal turismo ad altri settori produttivi che stanno in questo momento dimostrando grande capacità di assorbire manodopera, come l’agroalimentare, che sta andando molto bene, e l'innovazione tecnologica, un altro ambito molto rilevante nella nostra economia. Oltre all'incontro tra domanda e offerta che si verificherà grazie alle 3200 richieste di lavoro, ritengo che la finalità più importante del Job day è l’inclusione massima, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno. È un’iniziativa certamente importante per i numeri che genera, ma anche per i valori che vogliamo veicolare. In particolare - conclude Mura - il Sjd rappresenta una straordinaria opportunità per raggiungere le persone scoraggiate, soprattutto quei giovani che dopo molti tentativi vani stanno perdendo la speranza di trovare lavoro. Noi, col Job day, puntiamo anche a e soprattutto a intercettarli, perché oggi abbiamo a disposizione una macchina amministrativa che consente di dare risposte, e nel corso di queste due giornate le persone che non hanno le competenze necessarie per poter aspirare a un’occasione di lavoro, verranno intercettate e prese in carico, e verrà disegnato per loro un percorso personalizzatoricorrendo anche ad azioni di politica attiva, per migliorare la loro occupabilità». «Il Sardinian job day - ha detto il direttore generale dell'Aspal Massimo Temussi - non è la lotteria del lavoro, non è un evento da cui si esce con un lavoro in tasca. Il Sjd è un input, è l’evento dell’attivazione, dove oltre a far incontrare domanda e offerta, cittadini e imprese, si forniscono strumenti utili a migliorare il grado di occupabilità dei cittadini e si comincia un percorso che poi proseguirà nei nostri Cpi, l’anima territoriale dell’Aspal a un anno dalla riforma dei servizi per il lavoro in Sardegna. Ciò che conta è che, in una logica circolare che coinvolge tutti gli attori del sistema lavoro, a partire dalle istituzioni e passando per le imprese, diamo avvio a un percorso di occupabilità e che quei curriculum arrivati e magari non scelti nei giorni dell’evento, diventeranno un bacino prezioso per i nostri Cpi, che con i nostri operatori qualificati sapranno costruire percorsi personalizzati per consentire ai cittadini di migliorare le proprie competenze. Non dimentichiamo che la formazione è la prima delle politiche attive per il lavoro più efficaci».

Alla scadenza del termine, ieri pomeriggio (giovedì), sono state 15.800 le candidature inviate per rispondere ai seicento annunci caricati dalle aziende nel sistema web del Sardinian job day, gestito dalla società di recruiting Monster. In totale, le posizioni ed i profili ricercati dalle 160 aziende che si sono registrate, sono oltre 3.200. Nei due giorni della manifestazione, si svolgeranno i colloqui programmati, ma ogni azienda presente con uno stand potrà anche fare colloqui liberi ai partecipanti che arrivano con il cv in mano. Quest’anno, il Sjd cresce_ saranno 175 le aziende presenti negli stand a loro dedicati. Turismo, agrifood, innovazione, Ict e formazione i settori scelti in questa edizione allargata della manifestazione. A farla da padrone il turismo, a dimostrazione del peso che il settore ha nell’economia isolana ed al suo apporto occupazionale: al Sjd partecipano moltissime aziende del ricettivo e ristorazione. Camerieri, chef de rang, commis, ma anche manager del turismo, esperti in marketing e comunicazione, sono le figure più ricercate. Anche gli altri settori, in particolare i servizi, hanno numerose richieste di profili qualificati ed innovativi, soprattutto sulle professioni digitali. Ampio spazio in questo Sjd avrà il settore della formazione professionale con la presenza di quaranta tra enti di formazione, scuole, università, società di recruiting e lavoro interinale coinvolti nell’organizzazione di seminari e workshop e presenti con i loro stand. Sono 145, e rappresentano l’altra anima del Sjd, i seminari e laboratori in programma; dal marketing turistico al lavoro femminile nelle imprese, dalla creazione di impresa al coaching, passando per la valorizzazione dei prodotti agricoli, il gaming e 3d, ma soprattutto i numerosi appuntamenti dedicati alla ricerca attiva del lavoro.

Forte la partecipazione delle scuole, coinvolte attraverso l’Ufficio scolastico regionale che ha collaborato all’organizzazione dell’evento: da tutta l’Isola, arriveranno centinaia di classi degli istituti superiori. Per i ragazzi, oltre a tutti i seminari in programma, ci saranno quelli dedicati in particolare all’alternanza scuola-lavoro. Presenti ed attive nell’organizzazione di parte dei seminari, anche le Università di Cagliari e Sassari, con i loro poli di Oristano e Olbia. Il Sjd non è solo colloqui di lavoro, in ciascuna delle due giornate un importante convegni farà il punto sulle politiche attive per il lavoro, gli strumenti in campo e le nuove competenze e professioni richieste dal mercato. Il giorno dell’inaugurazione, mercoledì, alle 11, saranno il presidente Pigliaru, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ed il presidente dell’Anpal Maurizio Del Conte a confrontarsi nel convegno “Le riforme del lavoro e gli effetti sulla Sardegna. Come stabilizzare la crescita occupazionale”. Porterà i saluti il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, ad introdurre e moderare sarà Massimo Temussi. “Innovazione digitale e impatto sul mercato del lavoro: competenze digitali e mismatch” è il tema del convegno in programma per giovedì, alle 10.30. Introduce Temussi ed intervengono gli assessori regionali del Lavoro Mura e del Turismo Barbara Argiolas, il direttore generale dell’Anpal Salvatore Pirrone e Giacomo D’Arrigo (direttore generale dell'Agenzia nazionale giovani). Modera e conclude Romano Benini, giornalista economico e docente di politiche del lavoro.

Altri momenti di approfondimento saranno quelli delle testimonianze, con quattro personaggi del mondo dell’impresa e del lavoro che racconteranno, introdotti e intervistati da Giuseppe Deiana (L’Unione Sarda) e Virginia Saba (Videolina) il proprio percorso professionale di successo, le sfide affrontate e le competenze trasversali acquisite. Sul palco del Palazzo dei congressi, nei due giorni si alterneranno Flavio Manzoni (direttore del Design Ferrari), Alberto Onetti (fondatore e ceo di Mind the bridge), Pierluigi Pinna (fondatore Abinsula) ed Alessandro Gallo (responsabile Pa e partner di LinkedIn). Un’intera area sarà dedicata al lavoro all’estero, con la presenza di undici servizi pubblici per l’impiego di nove Paesi europei (Germania, Spagna, Francia, Belgio, Polonia, Slovenia, Portogallo, Romania e Finlandia). Anche i centri stranieri, attraverso la rete Eures, svolgeranno dei colloqui per chi intende lavorare all’estero e sono state 770 le candidature arrivate per questo recruitment day. In particolare, le figure ricercate all’estero riguardano ingeneri ed in generale professioni dell’edilizia, della sanità (medici, infermieri e dentisti), operai qualificati (impiantisti e metalmeccanici) e professioni del turismo. In programma anche specifici seminari sul lavoro nei Paesi europei e sulle competenze maggiormente richieste.

Nella foto: un momento della presentazione
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