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Red 20 gennaio 2018
«Battersi per l’autonomia della Gallura»
«Basta accanimento e scippi, la politica regionale dimostri la sua attenzione per le potenzialità dell’unico territorio che, nonostante la crisi, continua a fornire segnali di crescita», dichiara la segretaria generale della Cgil di Olbia-Tempio Luisa Di Lorenzo


OLBIA - La necessità di rivendicare l’autonomia della Gallura è stata al centro del discorso pronunciato dalla segretaria generale della Cgil di Olbia-Tempio Luisa Di Lorenzo, davanti al direttivo territoriale del sindacato. L’analisi della segretaria parte dagli incoraggianti indicatori emersi dalle statistiche. «La Gallura – ha affermato Di Lorenzo - è l'unica realtà sarda che cresce demograficamente: i dati facevano registrare, alla fine del 2015, un significativo +0,26percento rispetto all'anno precedente e un tasso di crescita (+2,60percento) che colloca il nostro territorio al sesto posto nella classifica delle 110 province italiane. Abbiamo un saldo migratorio positivo, una popolazione scolastica in crescita costante e una contestuale diminuzione della dispersione, dati incoraggianti dal turismo e dall’agricoltura. Indicatori che, comunque, non ci consentono di brindare. I freddi numeri non fotografano ciò che i lavoratori percepiscono. Ogni giorno, davanti a noi, scorrono i volti, gli sguardi, la disperazione di tanti padri e madri che non sanno che cosa dire ai propri figli e spesso neanche che cosa dare».

«Per di più sembra di assistere a un accanimento – denuncia Luisa Di Lorenzo - della politica regionale nei confronti di questo territori, Come se, piuttosto che agevolarne la crescita, ci sia la volontà di limitarla. Negli ultimi anni, abbiamo assistito al declino del “sistema Gallura”, dovuto all’assenza di un Ente autonomo che garantisca la centralità del territorio, alla creazione di un nuovo e centralizzato sistema sanitario regionale che allontanerà sempre di più i servizi dal territorio di riferimento, al depotenziamento dell’Inps di cui rimane, praticamente, solo l'edificio, alla sempre maggiore difficoltà degli enti locali nella gestione quotidiana, al trasferimento dell'Autorità portuale a Cagliari. Oggi, la disoccupazione in Gallura si attesta al 14percento, quella giovanile è oltre il 36percento, il tasso di occupazione è sceso dal 50percento al 48percento, quasi tutti i settori sono in crisi, anche quelli che storicamente erano trainanti per la nostra economia, quali l'edilizia e il commercio. Negli ultimi otto anni, il nuovo cemento residenziale in Gallura ha subito un crollo che va dal 74 al 78,5percento, il dato più alto in Sardegna. Esiste però un piccolo e timido segnale positivo che va declinato in riqualificazione dell'esistente e miglioramento energetico, un filone dalle enormi potenzialità, rilevante sia dal punto di vista ambientale, che sociale ed economico».

La segretaria generale della Cgil ha riepilogato, di fronte al Direttivo, le vertenze aperte nel territorio. «Alcune aziende storiche sono in crisi, pensiamo alle vertenze riguardanti Meridiana, la lavanderia industriale Clea di Olbia, il sugherificio Ganau di Tempio. Segnali preoccupanti giungono anche dalla rivendita di materiali elettrici “Setzi” di Olbia e da tante altre piccole realtà che, messe insieme, costituiscono un serbatoio occupazionale importante. La Cgil di Olbia-Tempio – ha concluso Luisa Di Lorenzo - ritiene necessario rivendicare l'autonomia del nord est della Sardegna per la riconquista della dignità di un territorio che negli ultimi anni ha già subito troppi scippi a causa di una politica regionale spesso miope rispetto alle esigenze della Gallura e talvolta disattenta rispetto alle sue potenzialità. Ma la storia ci insegna che le battaglie, comprese quelle sindacali, si combattono giorno per giorno, e non c'è mai nulla di definitivo. Come Cgil Olbia Tempio faremo la nostra parte, se necessario anche con forti mobilitazioni di massa, per difendere i diritti acquisiti e per conquistarne dei nuovi a favore dei galluresi».
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